Vent’anni fa, il 2 Aprile 2005, all’età di 84 anni, moriva Karol Wojtyla, papa Giovanni Paolo II. Quel giorno non solo la Chiesa, ma l’intero mondo si fermò per rendergli omaggio. Ancora oggi, dopo quattro lustri, il suo ricordo è vivo non solo tra i fedeli cattolici, ma anche tra coloro che, pur non appartenendo alla fede cristiana, ne riconoscono l’enorme impatto che il suo pontificato ha avuto sulla storia contemporanea.
Karol Wojtyła, eletto papa il 16 Ottobre 1978, divenne subito un simbolo di speranza e di cambiamento. La sua figura si distingueva per la profondità spirituale, la forza morale e il carisma che riusciva a trasmettere a milioni di persone in tutto il mondo. Con il suo pontificato, durato quasi 27 anni, Giovanni Paolo II ha affrontato eventi storici di grande portata, come la caduta del muro di Berlino, la fine della Guerra fredda, la crisi del Medio Oriente, le tensioni interne alla Chiesa e le sfide moderne della fede.
Giovanni Paolo II non fu solo un grande pontefice, ma un leader mondiale che ha saputo dialogare con tutte le religioni e culture, diffondendo un messaggio di pace, giustizia e solidarietà. La sua visita in Polonia nel 1979 fu un momento cruciale per la nascita del movimento Solidarność e contribuì a dare slancio ai cambiamenti che portarono alla fine del comunismo in Europa.
Il suo impegno per il dialogo interreligioso è altrettanto significativo. La storica visita alla sinagoga di Roma e alla moschea di Amman sono simboli del suo desiderio di costruire ponti di comprensione reciproca tra le diverse fedi, con la convinzione che la pace non possa essere costruita senza un rispetto profondo per le differenze religiose.
Giovanni Paolo II fu anche un papa vicino al popolo, amato dalle masse per la sua spontaneità, il suo calore umano e la sua capacità di ascoltare. I suoi viaggi sono stati uno strumento permanente di evangelizzazione. Buona parte del suo pontificato è stato dedicato a visitare sistematicamente le Chiese dei cinque continenti. In primo luogo, il papa si mostra molto più vicino alla gente e un migliore conoscitore della realtà. Il papa che incontra personalmente i membri delle diverse comunità nel loro ambiente diventa più facilmente un punto di riferimento. Giovanni Paolo II ha potuto conoscere da vicino quanto accadeva in Africa e in America. Ricevendo in loco le lamentele e le proteste, approfondiva i problemi e le difficoltà delle singole comunità preoccupandosi, dove possibile, di alleviare sofferenza, povertà ed emarginazione.
La sua canonizzazione, avvenuta nel 2014 a soli te anni dalla beatificazione (1° Maggio 2011), è stata il riconoscimento ufficiale di un pontificato che ha lasciato un’impronta indelebile nella Chiesa e nel mondo intero.
Nel libro di Juan Maria Laboa, “La chiesa e la modernità. I papi del Novecento (Vol. 2)”, edito da Jaca Book, consultabile nella biblioteca di Palazzo Isimbardi della Provincia di Milano, è citata la profezia del cardinale Wyszinski che, al momento dell’elezione al soglio pontificio di Wojtyla, gli annunciò «che sarebbe stato il papa che avrebbe fatto entrare la Chiesa nel nuovo millennio».
Il Papa, come riportato nel volume, «ha una chiaro progetto di costruire il futuro, di purificare e fortificare la Chiesa perché sia preparata per il nuovo decisivo appuntamento, una Chiesa in grado confrontarsi con il mondo e con le sue ideologie, una Chiesa che sia oggetto sociale e allo stesso tempo religioso.
Il Papa ha assunto la guida di una nuova crociata, non per convertire i pagani, ma per risvegliare i cristiani che dormono il sonno dell’indifferenza e che si sono autonomamente esiliati nella clandestinità, al fine di reintrodurli nella famiglia cristiana. Pensa che l’ateismo e la irreligiostà costituiscano i difetti di una modernità che bisogna combattere con una nuova evangelizzazione e che la Chiesa, abbandonando divisioni e complessi, debba dedicarsi con tutte le forze ad operare e a cercare di influire moralmente e dottrinalmente sull’organizzazione della società del prossimo millennio».
A vent’anni dalla sua morte, l’eredità di Giovanni Paolo II continua ad influenzare la vita di molti credenti e di alcuni qualificati settori della società. La sua figura rimane un faro di speranza, di coraggio e di fede per tanti autentici cristiani, che si trovano a dover affrontare sfide nuove e complesse. In questo ventennale dalla sua scomparsa, molti continuano a guardare a San Giovanni Paolo II come a un modello di vita cristiana e di dedizione al bene comune. La sua memoria vive nei gesti di chi lo ha conosciuto e nelle vite di coloro che si ispirano al suo esempio, facendo tesoro dei suoi insegnamenti per costruire un mondo più umano e più giusto.
didascalia: immagine creata con Grok I.A.