Una colletta per aiutare la Terra Santa

La preghiera e la vicinanza umana sono già due ottimi alleati. Per aiutare la Terra Santa di tornare a colorarsi di speranza, vi è anche una terza strada, ovvero aderire alla colletta del venerdì’ santo, 29 marzo. L’invito giunge dal cardinale Claudio Gugerotti, prefetto del Dicastero per le Chiese Orientali.

“Non si tratta di una tradizione per pochi – dice – i cristiani di Iraq, Siria e Libano e di tante altre terre si rivolgono a noi e chi chiedono di aiutare a diffondere ancora in Oriente il buon profumo di Cristo”.  Gugerotti ricorda i non pochi martiri cristiani che furono impegnati a portare l’amorevole presenza di Cristo e perirono “per non veder recise le radici della loro antichissima cristianità”. Con loro resta un indissolubile legame di cuore. Quel legame che ha fatto sì che le loro Chiese divenissero “parte integrante della storia e della cultura d’Oriente”. 

La colletta diventa allora un’occasione per “sostenere le Chiese locali a trovare nuove vie, occasioni di abitazione, lavoro, formazione scolastica e professionale, perchè rimangano e non si perdano nel mondo sconosciuto di un Occidente così diverso dal loro sentire e dal loro modo di testimoniare la fede”.

L’invito ad aderire alla colletta è stato fatto proprio, e rilanciato, anche dai vescovi italiani. “Nei mesi scorsi – osserva il custode di Terra Santa Francesco Patton – l’inferno si è aperto sulla terra e popoli fratelli hanno imbracciato le armi per combattersi reciprocamente senza tregua, sentiamo però ancor più necessarie la vicinanza e la solidarietà dei cristiani in tutto il mondo, anzitutto attraverso la preghiera, perchè siamo convinti che solo l’azione della grazia di Dio può cambiare i cuori e volgerli al dialogo, alla riconciliazione e alla pace”. Ma la vicinanza si sostanzia anche di una solidarietà fatta di pellegrinaggio e “condivisione di risorse economiche”.

L’auspicio di chi ha promosso la colletta è che possa essere superata la cifra pur ragguardevole di 6.571.893,96 Euro raccolta nel 2023. Papa Francesco, è stato anche ricordato, “ha intenzione di realizzare un progetto con finalità umanitarie in Gaza o Cisgiordania che possa aiutare la popolazione a riprendere una vita più digntosa e che possa creare opportunità di lavoro a guerra finita”. Un progetto nel quale il buon cuore dei fedeli espresso attraverso le offerte avrà un ruolo cardine. 

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