Giancarlo Giorgetti sa usare il pallottoliere meglio di altri e per questo avvisa che seguire Von der Leyen sulle spese per il riarmo implica, per l’Italia, spendere una settantina di miliardi di euro. Più o meno il valore di tre finanziarie, tanto per capirci. Il pragmatismo lombardo non manca al Ministro dell’Economia che si chiede se sia realistico spendere 800 miliardi di euro in armamenti, ma soprattutto dove trovare una simile cifra. Il probabile futuro cancelliere tedesco, Friedrich Merz, è andato oltre e a promesso di spendere 500 miliardi di…
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Trump: con dazi al 25 per cento stangata anche per cibo lombardo
Un dazio del 25% sulle esportazioni negli Usa potrebbe costare ai consumatori americani fino a oltre 250 milioni di euro in più solo per il cibo e le bevande made in Lombardia, mentre per l’export agroalimentare italiano nel suo complesso la cifra potrebbe arrivare fino ai 2 miliardi di euro, secondo un’analisi Coldiretti su dati Istat. È quanto afferma la Coldiretti provinciale in relazione alla minaccia del presidente degli Stati Uniti di imporre tariffe aggiuntive sulle merci europee. “Per l’agroalimentare lombardo – precisa il presidente di Coldiretti Como Lecco Fortunato Trezzi – gli…
LeggiTrump: Coldiretti con dazi al 25% stangata da 250 mln su cibo lombardo
Un dazio del 25% sulle esportazioni negli Usa potrebbe costare ai consumatori americani fino a oltre 250 milioni di euro in più solo per il cibo e le bevande made in Lombardia, mentre per l’export agroalimentare italiano nel suo complesso la cifra potrebbe arrivare fino ai 2 miliardi di euro, secondo un’analisi Coldiretti su dati Istat. È quanto afferma la Coldiretti regionale in relazione alla minaccia del presidente degli Stati Uniti di imporre tariffe aggiuntive sulle merci europee. Per l’agroalimentare lombardo – continua la Coldiretti regionale sulla base dei dati…
LeggiEditoriale – Trump, Putin, psicopatici e affini
L’intesa tra Trump e Putin, pare di capire, potrebbe andare ben oltre il raggiungimento della fine della guerra in Ucraina. Entrambi hanno come nemico comune quel Deep State che, irradiatosi da Davos (Svizzera), avrebbe come obiettivo il governo del mondo affidato ad un’oligarchia di “illuminati”. A tale progetto non sarebbero estranee potenti famiglie di finanzieri internazionali e, con loro, diversi leader: Macron, Scholz, Von der Leyen, Lagarde, Starmer, Trudeau, Obama, Biden, Harris. L’obiettivo dichiarato di questi “illuminati” è il transumanesimo da realizzare attraverso una serie di passaggi. Se analizziamo quanto…
LeggiTrump, eurocentrismo e cambiamento d’epoca
La presidenza Trump come evento emblematico del nostro tempo, paragonandolo alla pandemia di COVID-19. Entrambi gli eventi hanno rivelato le fragilità e le contraddizioni della società contemporanea, in particolare la sua capacità (o incapacità) di autocritica e cambiamento. Editorialista: Don Marco Begato, sacerdote e docente, è membro del Collegio degli Autori del Card. Van Thuan.
LeggiEditoriale – Gli egoismi degli Stati membri minano l’Europa
Qualche osservatore sostiene che i dazi sulle merci europee imposti dal presidente Trump avrebbero lo scopo di frantumare l’Unione Europea. Per consolidare la propria leadership sull’Occidente il Governo statunitense metterebbe in pratica l’antica formula del “divide et impera”. Da qui l’appello a serrare le fila lanciato da tanti esponenti ai vertitici dell’Unione, delle sue istituzioni e dei singoli Stati. Il messaggio reiterato da gran parte dei media è chiaro: dobbiamo essere uniti per opporci a Trump che vuole asservire gli europei. Aldilà delle buone intenzioni di mostrarsi compatta come una…
LeggiTrump e Vaticano: guerra in corso
Pubblichiamo articolo a cura di Stefano Fontana, direttore dell’Osservatorio Internazionale Card. Van Thuan che ringraziamo per la gentile concessione. Molti osservatori sono del parere che le scelte politiche fatte da Donald Trump nei primissimi giorni della sua presidenza metteranno in difficoltà i vertici della Chiesa cattolica. Quelle decisioni contrastano con gli indirizzi seguiti dal Vaticano nei settori dell’immigrazione, del gender, dell’ambiente, del green e mettono in evidenza, in negativo, che in Occidente si era costituito un sistema globale dominato dalla cultura liberal, una post-democrazia elitaria e totalitaria gestita dall’amministrazione democratica…
LeggiIl Reset di Trump
La straordinaria vittoria di Trump segna il ritorno al buon senso dopo anni di ubriacatura ideologica. È una guerra contro il deep-State e l’ideologia, non ci si può illudere che la vittoria sarà facile e immediata. Si aprono però spazi e tempi per agire dal basso, e non vanno sprecati. L’Italia della Meloni si trova in una posizione favorita, mentre le nomenklature socialiste-liberali europee, l’ONU e il World Economic Forum sono sotto attacco. Per approfondire: Cfr. Maurizio Milano, Il Great Reset del capitalismo: protagonisti, programmi e obiettivi, D’Ettoris Editori, Crotone…
LeggiDonald Trump e la “rivoluzione” del buon senso
La vittoria di Trump alle elezioni presidenziali americane può essere considerata come un “ritorno al buon senso” in contrasto con le ideologie progressiste dominanti negli ultimi decenni. Editorialista: Don Samuele Cecotti Presbitero e teologo, è il vicepresidente dell’Osservatorio Card. Van Thuan.
LeggiUE, Tovaglieri (Lega), con Trump cambiamento inarrestabile, Europa si ispiri a sue dichiarazioni di buon senso
Intervento dell’eurodeputata Isabaella Tovaglieri (Lega) a Strasburgo, oggi martedì 21 Gennaio, nella sessione plenaria del Parlamento europeo durante il diabttito sulle “implicazioni geopolitiche ed economiche per le relazioni transatlantiche sotto la nuova amministrazione Trump” “Fine dell’ambientalismo estremo, rimpatri dei clandestini, stop all’obbligo di acquisto di sole auto elettriche, difesa dei confini, sradicamento dell’ideologia woke, pace in Ucraina e in Medio Oriente! Con la promessa di una nuova età dell’oro. Queste sono state le frasi chiave che ha pronunciato ieri il Presidente Trump durante l’insediamento. Frasi di buonsenso che, credo, ogni…
LeggiEditoriale – Grazie a Trump e a Putin in ritirata le élite globaliste
Non ha sortito grande clamore nei media italiani (quelli del mainstream, che ancora persistono nell’inquinamento delle coscienze) la notizia che il premier canadese, Justin Trudeau, entro Marzo, si dimetterà. A comunicare tale decisione è stato lui stesso nel giorno dell’Epifania. L’uscita di scena del capo del governo canadese è un duro colpo per Klaus Schwab, promotore del Forum economico di Davos che ha dato origine al progetto globalista e alla connessa ideologia woke. Trudeau, infatti, era uno degli alfieri di Schwab che ora deve registrare pure la sempre più irrilevante…
LeggiEditoriale – Convergenze parallele tra Trump e Putin
Strana persona Joe Biden: spesso poco lucido, esitante e, in qualche occasione persino incapace di tenere il filo del discorso, è però abilitato ad ordinare il lancio di missili sul territorio russo e di fornire un nuovo quantitativo di mine antiuomo pur di proseguire la guerra contro Mosca. Va dato atto a Washington e a Londra di avercela messa tutta per trascinare la Russia in un terzo conflitto mondiale. In un video del 20 Giugno 1997, c’è la testimonianza di Biden, all’epoca senatore del Delaware, che pronostica come sarebbe stato…
LeggiNATO e “Transatlantic Link” nella seconda era Trump
Generale Giuseppe Morabito membro del Direttorio della NATO Defence College – Gli alleati dell’America in Europa stanno discutendo su cosa potrebbe significare per la loro sicurezza e prosperità futura la vittoria di Donald Trump nelle elezioni presidenziali americane. Tra le preoccupazioni aleggia quella che i prossimi quattro anni possano essere ancora una volta caratterizzati da una turbolenta Alleanza transatlantica. In sintesi: che fine farà il NATO Transatlantic Link (supporto reciproco transatlantico USA, Canada / EU). Circa 50 leader europei si sono incontrati giovedì a Budapest per un vertice della Comunità politica europea per…
LeggiEditoriale – Con Trump forti fibrillazioni nel Deep State
Con l’elezione di Donald Trump alla presidenza degli Stati Uniti cambia la narrazione. Nel suo primo discorso, sottolineando di voler onorare il suo programma elettorale sintetizzato nel Maga (Make America Great Again, rendiamo l’America di nuovo grande), il Presidente ha fatto due volte un preciso riferimento a Dio. Durante l’allocuzione, quando ha ricordato che più di un elettore «mi ha detto che Dio mi ha protetto dagli attentati perché potessi fare il bene del popolo americano» e, al termine, quando ha concluso con le parole «che Dio vi benedica, che…
LeggiEditoriale – La paura va vinta perché cattiva consigliera
È esemplare come il mainstream mediatico sia riuscito in pochissimi giorni a far dimenticare l’attentano alla vita di Donald Trump. Un fatto che, per la sua gravità, avrebbe dovuto far sorgere, oltre che inquietanti interrogativi nell’opinione pubblica mondiale, sconvolgenti ripensamenti nel modo di condurre la lotta politica all’interno della società statunitense. Nulla di tutto ciò. Quiete assoluta e artatamente fatto cadere nell’oblio il tentato omicidio di un candidato alla presidenza degli States. Gli europei e gran parte degli stessi americani vivono all’interno di una gigantesca bolla nella quale la narrazione…
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