La Regione Lombardia ha approvato, su proposta dell’assessore all’Ambiente e Clima, Giorgio Maione, la delibera con cui si stabiliscono i nuovi requisiti emissivi e impiantistici per l’installazione e l’esercizio degli impianti termici civili alimentati a biomassa con potenza termica al focolare superiore a 35 kW. La misura riguarda impianti di medie e grandi dimensioni, destinati a riscaldare più unità immobiliari o grandi complessi come alberghi e ristoranti.
I limiti emissivi definiti con la nuova disciplina sono molto più performanti di quelli stabiliti nella normativa nazionale di riferimento e di quelli adottati in altri Paesi europei e nella legislazione europea per questa categoria di impianti. La loro applicazione apporterà una significativa riduzione delle emissioni in atmosfera.
“Con questa misura – ha dichiarato l’assessore Maione – vogliamo promuovere l’innovazione tecnologica degli impianti a biomassa, in modo tale da migliorare la qualità dell’aria e contemporaneamente utilizzare una risorsa energetica rinnovabile che favorisce lo sviluppo economico e l’occupazione nella filiera lombarda. I nuovi limiti saranno attivi per le nuove installazioni su tutto il territorio lombardo a partire dal 15 ottobre 2026, un tempo ritenuto congruo per consentire agli operatori del settore di lavorare all’adeguamento delle proprie produzioni”.
L’assessore ha inoltre ricordato che “coloro che intendono installare impianti a biomassa a basse emissioni in sostituzioni di impianti obsoleti, possono ancora avvalersi del contributo previsto nel bando regionale approvato la scorsa primavera, a seguito del successo riscontrato con il precedente bando”.
“La definizione di limiti così ambiziosi – ha concluso Maione – è frutto di un importante lavoro di confronto con le associazioni di categoria dei produttori degli impianti termici che da anni stanno lavorando per lo sviluppo di prodotti sempre più avanzati in grado di conciliare gli obiettivi della decarbonizzazione con quelli del miglioramento della qualità dell’aria”.
La nuova disciplina costituisce senz’altro un rilevante e concreto passo in avanti e va nella direzione indicata dalla recente direttiva europea che prevede limiti ancor più stringenti per la qualità dell’aria, da raggiungere entro il 2030 e il 2050.
Tutti i dettagli tecnici sono pubblicati sul sito web di Regione Lombardia, nonché sul sito curit.it.
Per accompagnare la sostituzione degli impianti più inquinanti di cittadini e imprese con quelli ad altissime prestazioni energetico-ambientali come quelli disciplinati da questa nuova norma, la Regione Lombardia, negli ultimi due anni, ha stanziato 35 milioni di euro. A oggi sono stati già spesi oltre 12 milioni e prenotate ulteriori risorse per un numero complessivo di impianti da sostituire e in via di sostituzione di oltre 7.500 impianti. Il nuovo bando è ancora aperto e ci sono risorse disponibili per finanziare altre sostituzioni.
Di seguito il dettaglio per provincia del numero di impianti termici civili a biomassa legnosa sostituiti (o con procedura in fase di approvazione) con dispositivi di ultima generazione grazie al contributo della Regione Lombardia.
Bergamo 1.607 impianti privati + 13 di grandi dimensioni;
Brescia 2.357 impianti privati + 19 di grandi dimensioni;
Como 660 impianti privati + 5 di grandi dimensioni;
Cremona 389 impianti privati + 1 di grandi dimensioni;
Lecco 438 impianti privati + 6 di grandi dimensioni;
Lodi 82 impianti privati;
Mantova 336 impianti privati;
Milano 289 impianti privati + 2 di grandi dimensioni;
Monza Brianza 195 impianti privati;
Pavia 258 impianti privati + 1 di grandi dimensioni;
Sondrio 400 impianti privati + 5 di grandi dimensioni;
Varese 673 impianti privati + 2 di grandi dimensioni;
Totale Lombardia: 7.684 impianti privati + 54 di grandi dimensioni.