Presentato a Roma il “Vangelo per il Giubileo 2025”

«Il “Vangelo per il Giubileo 2025” è una pubblicazione in una veste editoriale veramente pregevole, che intende rinnovare in chiave contemporanea l’antica tradizione dei Vangeli illustrati. Una tradizione che è documentata da magnifici esemplari, almeno dal VI secolo, ed è bene che questa stagione sia stata ripresa»”.

Così s’è espresso, venerdì 14 Marzo, lo storico Andrea Riccardi, fondatore della Comunità di Sant’Egidio, aprendo a Roma, nella Basilica di san Bartolomeo all’Isola Tiberina, il convegno “I laici annunciano il Vangelo”, occasione per presentare in anteprima “Il Vangelo per il Giubileo 2025”.

L’incontro, partendo dall’imponente realizzazione d’arte editoriale pubblicata da Archivium, con 35 tavole del maestro Ulisse Sartini, introduzione del cardinale Gianfranco Ravasi, prefazione del critico d’arte Vittorio Sgarbi, commenti di don Antonio Tarzia, il sacerdote giornalista che insieme all’editore Gabriella Lo Castro ha ideato l’opera, si è poi allargato ad una tavola rotonda che ha avuto come leit motiv la diffusione del Vangelo con i laici e tra i laici, anche grazie al potente mezzo dell’arte e della cultura in generale.

A dialogare Andrea Riccardi, la biblista Rosanna Virgili, lo storico dell’arte Alessandro Zuccari, monsignor Iacobone, presidente della Pontificia Commissione di Archeologia Sacra .

Riccardi ha sottolineato come i testi del Vangelo nell’opera editoriale presentata si alternino a immagini di grande suggestione «accompagnando il lettore quasi per metterlo in contatto diretto con gli episodi narrati, con i personaggi di questi episodi». Rosanna Virgili ha parlato invece del «respiro escatologico del Vangelo e del suo costituire, non una parola spiritualistica, bensì una parola spirituale, che dà la luce, la forza di agire per la giustizia e per la pace».

Zuccari ha analizzato l’opera edita da Archivium collocandola «nella grande storia dei Vangeli illustrati, impreziositi, donati, usati liturgicamente», soffermandosi su aspetti tecnici riguardanti l’uso dei colori e l’importanza delle dimensioni, caratteristica anche di questa nuova imponente realizzazione che vede Sartini rappresentare le figure umane in modo realistico; «uno stile controcorrente» che aiuta il lettore. Iacobone, analizzando le tavole di Sartini, ne ha rimarcato la potenza dei ritratti che ha detto «proiettano in una dimensione altra, trascendente… Ma non per questo lontana dal nostro presente». Lo dimostrano le interpretazioni riservate da Sartini a momenti importanti della vicenda terrena di Cristo, alla presenza di Maria e degli Angeli. Sulla scia del pittore Annigoni e nel solco di una tradizione che – osserva Sgarbi nella prefazione all’opera – dal Rinascimento arriva all’ ‘800  e al primo ‘900, Sartini, ha reso unico questo prezioso Vangelo che, osserva don Antonio Tarzia, a lungo direttore eclettico delle Edizioni San Paolo «vuole essere un piccolo memoriale e un’occasione di pregare con l’arte nell’anno del Signore».

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