Francesco Avanzini, medico chirurgo, specialista in Otorinolaringoiatra, ha realizzato con la casa editrice “Fede&Cultura” un dizionario della neolingua, dal titolo “Piccolo dizionario della neolingua” con prefazione di Silvana Mari.
Omofobia, inclusività, sostenibilità, resilienza, negazionismo, gender, islamofobia, razzismo sono parole entrate nel nostro vocabolario che servono ad indicare situazioni nuove della nostra società.
L’autore spiega una ad una il loro significato non tralasciando nulla. Lo scopo è di far comprendere come semplici parole servono ad instaurare un pensiero pericoloso ed omologato.
Questo libriccino o dizionarietto serve per svegliare o mettere in allerta sull’uso che alcune parole introdotte nel nostro modo di parlare e come possono modificare anche il modo di pensare delle persone.
Il libro nasce all’epoca del Covid una delle esperienze più devastanti per il genere umano. La pandemia è servita ad unificare anche un modo di pensare attraverso le parole. Quanti conoscono oggi termini come lock-down, distanziamento sociale, curva dei contagi, didattica a distanza, tampone, test rapido.
Le parole usate quasi per aiutare ad accettare misure restrittive alla libertà personale. L’autore nell’ultima parte del libriccino ripercorre gli anni della pandemia e ricorda l’incontro avvenuto a Davos mentre l’umanità era chiusa nelle proprie abitazioni. L’incontro del World Economic Forum avvenuto nel 2022 a Davos in Svizzera, era completamente incentrato sulla pandemia da Sars Covid-2, un’opportunità per accelerare ciò che molti avranno sentito usare come termine “Great reset”.
Azzerare, annullare tutto ciò che conosciamo, i punti di riferimento, quante volte abbiamo sentito dire “Nulla sarà più come prima”.
In quell’occasione entrano in scena nuove parole come sostenibilità e solidale. Davos un luogo dove ogni tradizione, identità, appartenenza deve essere rimossa in nome di un nuovo ordine che possiede un suo linguaggio da qui una produzione di nuovi termini che invece di arricchire il vocabolario già esistente lo riducono a definizioni non attinenti alla realtà che percepiamo ma molto spesso non veicolano nessun significato reale.
La parola da sempre è usata per esprimere i nostri bisogni, desideri, sentimenti un uso consapevole aiuta a capire, conoscere il mondo e costruire il futuro. E un patrimonio irrinunciabile, le parole hanno il potere di cambiare e fare la storia.
Questo volume aiuta a capire come le parole nella nostra esistenza contano e quanto esprimono ciò che siamo.
Oggi, con la pandemia il progresso tecnologico tramite i programmi di messaggistica istantanea ha creato nuove prospettive nello sviluppo del linguaggio. Quanto la pandemia e la tecnologia hanno modificato il nostro modo di vivere e di pensare?
La scrittura per secoli ha plasmato la storia, l’esistenza del genere umano. La digitalizzazione della comunicazione ha cancellato la vitalità, i nuovi termini inseriti nel nostro modo di parlare e scrivere hanno reso sterile anche l’autenticità di una semplice parola racchiusa in un libro o scritta su un foglio chiuso in una semplice busta bianca che con il suo parlare silenzioso descrive speranze, gioie, dolori, dubbi e sofferenze dell’animo umano. Siamo davvero ridotti ad una nuova schiavitù?
Piccolo dizionario della neolingua – Fede&Cultura – pagg. 86 – euro 14.00