Il programma “Europa Verde Sinistra Italiana – Alleanza Verdi Sinistra” è un impasto di valori marxisti e liberal. La prosa con cui è composto ha una forte assonanza con il linguaggio in uso nei collettivi universitari di sessantottina memoria. Praticamente nulla, di quanto abbiamo letto, ci sentiamo di condividere, ma apprezziamo l’idea di «istituire un’agenzia europea di ricerca sull’intelligenza artificiale a capitale interamente pubblico, che tenga insieme un approccio etico, regolamentare, di ricerca e industriale, così da sfidare le corporation USA e da proporre un approccio integralmente umanista alla grande sfida tecnologica dei prossimi anni».
Nel loro programma i Verdi-Sinistra intendono «costruire un approccio strutturato e armonizzato di dialogo civico per il coinvolgimento regolare e significativo delle organizzazioni della società civile nel processo decisionale dell’Unione e definire una strategia per promuovere un ambiente aperto, sicuro e accessibile per la società civile, proteggere meglio gli attivisti e aumentare i finanziamenti per le organizzazioni attive (…). Rafforzare i diritti di cittadinanza europea, anche estendendo il diritto di voto per le elezioni regionali e nazionali a chi risiede e lavora stabilmente in un Paese europeo e incentivando gli accordi bilaterali per consentire, laddove questa non è oggi prevista, la doppia cittadinanza tra Paesi UE».
In pratica soldi a gogo alle varie Onlus e dare il voto a chiunque dimostri di avere un lavoro.
Per i Verdi-Sinistra occorre poi «istituire un Fondo europeo per gli investimenti ambientali e sociali di almeno 2.000 miliardi di euro, per finanziare investimenti green, trasporto pubblico ed efficientamento energetico delle case, favorendo le persone con maggiore difficoltà economiche nell’accesso agli incentivi».
In pratica questo Fondo assorbirebbe il 14 per cento dell’Intero Pil europeo che nel 2021 è stato di 14.500 miliardi di euro.
Perché, spiegano i Rossoverdi, «per noi, l’energia deve essere democratica: tutte e tutti devono poterla liberamente produrre e scambiare, tenendo sempre presente il nostro ruolo di consumatori nel mondo. Un sistema energetico come questo permetterà anche di raggiungere una maggiore autonomia geopolitica. Per questo vogliamo mettere fine all’era dei combustibili fossili, a partire da un piano dettagliato per cessare l’uso di carbone entro il 2030 e di petrolio e gas tra il 2035 e il 2040, con l’impegno entro quell’anno di avere un’Europa alimentata al 100% da energie rinnovabili».
Nel capitolo mobilità i Verdi-Sinistra chiedono «la gratuità dei trasporti per i giovani e il biglietto climatico». «Il nostro scopo è quello di promuovere un sistema di trasporto pubblico sostenibile ed efficiente», affermano, «che garantisca una maggiore coesione e migliori la qualità della vita dei cittadini». A questo scopo intendono «eliminare i jet privati, con divieto di voli a corto raggio dove esistono alternative sostenibili e introdurre una tassa per i frequent flyer, eccezion fatta per le regioni insulari», prevedendo comunque «d’introdurre una tassazione sul carburante per l’aviazione».
Immaginiamo la felicità dei 408mila lavoratori europei nel settore del trasporto aereo.
Sempre per l’ideologia verde-rossa innanzi tutto, i Verdi-Sinistra intendono «trasformare la Banca europea per gli investimenti (BEI) in una vera e propria “banca del clima”, accelerando la decarbonizzazione delle sue attività di prestito e subordinando l’ammissibilità delle imprese ai programmi cofinanziati dalla BEI a criteri ecologici e sociali».
Naturalmente, in tema di economia, va «approvata una direttiva quadro per un reddito minimo europeo, parametrato per garantire in ogni Paese membro il livello minimo di sussistenza socio-culturale e una protezione sicura contro la povertà in ogni circostanza».
In tema sanitario il Programma non ha dubbi: occorre «promuovere la legalizzazione della cannabis, in regime di monopolio statale, per sostituire le politiche repressive fallite con una politica efficace di salute pubblica. (…) Garantire il diritto alla salute e un modello di sanità pubblica a copertura universale, equa e gratuita, con un budget sufficiente e servizi che rimuovano le barriere economiche non legate alla razionalità sanitaria e senza alcuna esclusione per le persone residenti in qualsiasi Paese dell’UE».
Qui il budget non è indicato, ma evidentemente dovrebbe superare gli attuali 1600 miliardi di euro dell’odierna spesa sanitaria europea.
Anche «la globalizzazione apparentemente ristagnante» dicono i Verdi-Sinistra, va ricondotta «verso un nuovo ed inedito binario di giustizia ed equilibrio», escludendo nel contempo, «i servizi pubblici di interesse generale da ogni obbligo di liberalizzazione e privatizzazione favorendone la loro eventuale ripubblicizzazione». Ma la concorrenza nelle ferrovie non ha migliorato il servizio?
Dove i Verdi-Sinistra danno il meglio di sé è nell’accoglienza. Affermano perentori: «Riconoscere lo status di rifugiato climatico. Contrastare ogni finanziamento per la costruzione di muri e recinzioni inutili e pericolosi alle frontiere dell’Unione europea. Fermare la micidiale militarizzazione delle frontiere, la sorveglianza biometrica generalizzata di ingressi e uscite e rivedere radicalmente il mandato di Frontex. (…) Porre fine agli accordi formali e informali in base ai quali l’Unione Europea subappalta la propria politica migratoria a Paesi terzi a scapito del rispetto dei diritti dei migranti, come ad esempio il memorandum d’intesa adottato con la Tunisia. Richiedere inoltre la massima trasparenza su come vengono utilizzati i finanziamenti destinati ai Paesi terzi». Quindi via libera a chiunque. Se un extraeuropeo vive in un luogo disagiato non è lo Stato a cui appartiene a farsi carico di integrarlo, ma l’Europa.
In sintonia poi con gli altri Partiti progressisti i Verdi-Sinistra vogliono «garantire l’uguaglianza per le persone Lgbtqia+, in particolare attraverso il riconoscimento reciproco dei diritti e doveri familiari anche in materia di tutela dei figli. (…) Garantire la parità di diritti per le coppie dello stesso sesso uniformando la legislazione su unioni civili, matrimonio, adozione e filiazione».
Per non farsi mancare nulla appoggiano pure l’eutanasia:
«Difendere la generalizzazione del diritto alla morte assistita in Europa e facilitarne l’accesso ai cittadini e alle cittadine che lo desiderano nei Paesi in cui è già legale» e, non c’è bisogno di dirlo, «includere la salute e i diritti sessuali e riproduttivi (SRHR), compresa l’interruzione volontaria di gravidanza, nella Carta europea dei diritti fondamentali».
Infine, ma non per questo meno qualificanti, le proposte a sostegno degli animalisti, confermando «lo status “estremamente protetto” per il lupo e proibendo la caccia».