La Provincia di Lecco promuove, per il secondo anno, un ciclo di passeggiate creative per approfondire la conoscenza di alcune perle di Lecco Heritage – Sistema Museale della provincia di Lecco e del contesto paesaggistico e culturale dei borghi in cui sono immerse.
I tre percorsi, curati dall’associazione Sentiero dei Sogni, sono inseriti anche nel più ampio contesto del Lake Como Walking Festival, rassegna dedicata alla narrazione in cammino, giunta alla terza edizione.
Il titolo scelto come filo conduttore dei diversi itinerari, Le pietre raccontano, vuole celebrare gli anniversari di due grandi figli del Lario: il bicentenario della nascita di Antonio Stoppani, geologo e paleontologo lecchese, autore del best-seller ottocentesco Il Bel Paese, e il bimillenario di Plinio il Vecchio, che alle pietre ha dedicato gli ultimi due libri della prima enciclopedia dell’umanità, la Naturalis Historia (77 d.C.), esaltando la capacità dell’uomo di lavorarle, ma anche mettendoci in guardia rispetto alla depredazione della natura.
In ogni tappa il genius loci parla attraverso le voci di autori del presente e del passato. Tra questi ultimi, particolare attenzione verrà dedicata anche ad Antonio Ghislanzoni, grande scrittore e librettista lecchese del quale ricorre il bicentenario della nascita, con estratti dal giornale satirico L’uomo di pietra, che contribuì a fondare nel 1857.
Le passeggiate sono condotte da Pietro Berra, giornalista e scrittore, con numerosi ospiti e testimoni dei luoghi attraversati.
Dopo il grande successo, con oltre 100 partecipanti, alla prima passeggiata dello scorso 16 giugno alla Torre di Maggiana, domenica 8 settembre alle 14.00 si terrà il secondo appuntamento Le pietre raccontano…quando il lago era mare, che coinvolge il Museo delle Grigne a Esino Lario, che conserva alcuni fossili studiati da Antonio Stoppani, che ci raccontano di quando il territorio lariano era sommerso dal mare della Tetide, oltre 200 milioni di anni fa.
Il ritrovo sarà alle 14.00 al Museo delle Grigne, in via Montefiori 19, sotto il quale si trova un parcheggio; la fine è prevista per le 17.30 al punto di partenza.
Antonio Stoppani dedicò il suo primo libro Les pétrifications d’Ésino (1850) a Esino Lario, comune di 750 abitanti adagiato ai piedi delle Grigne a circa 900 metri di quota tra il lago e la Valsassina. Il Museo delle Grigne conserva alcuni fossili da lui trovati e descritti in quel volume, reperti che in questo periodo sono oggetto anche di una mostra temporanea. Ci raccontano di quando il territorio lariano era sommerso dal mare della Tetide, oltre 200 milioni di anni fa.
All’inizio dell’evento verrà, inoltre, presentata ufficialmente la settima edizione di Wiki Loves Lake Como, sezione lariana del più grande concorso fotografico mondiale Wiki Loves Monuments, promossa da Sentiero dei Sogni con Wikimedia Italia e dedicata al tema “Il Lario museo diffuso” con diversi siti del Sistema Museale della provincia di Lecco in gara. Nel 2016 Esino ospitò il raduno mondiale Wikimania con oltre mille convegnisti (più degli abitanti) da una trentina di Paesi del Mondo.
Dal museo un percorso di circa 2 km, tra andata e ritorno, toccherà la Via Crucis dello scultore Michele Vedani, la statua di Pio XI, la parrocchiale di San Vittore e il sacrario di San Nicolao dedicato ai caduti esinesi.
Lungo il cammino saranno letti brani di Antonio Stoppani dedicati ai fossili che scoprì a Esino e alla loro importanza per comprendere come fosse il territorio lariano quanto era occupato dal mare, nonché un passo dal romanzo breve Il sorriso eterno dell’autore svedese Par Lagerkvist, Premio Nobel per la Letteratura del 1951, scritto proprio durante un soggiorno a Esino.
Infine, verrà ricordato il fenomeno migratorio che portò diversi esinesi a confrontarsi con un altro continente e altri monti: il Sud America e le Ande. Dalla grande emigrazione emerse una figura di rilievo planetario: José Nasazzi, originario proprio di Esino, è stato l’unico calciatore ad aver vinto tre “mondiali” oltre a Pelé (e prima dell’asso brasiliano): era il capitano della nazionale uruguaiana che trionfò alle Olimpiadi del 1924 e 1928 e ai primi Campionati del mondo ufficiali del 1930. Le vittorie olimpiche sono state riconosciute ed equiparate dalle autorità calcistiche internazionali ad altrettanti titoli mondiali, tant’è che l’Uruguay sfoggia 4 stelle sulla maglia pur avendo vinto soltanto i Campionati del ’30 e del ’50.
Conduce Pietro Berra, giornalista e scrittore, presidente di Sentiero dei Sogni. Interventi di Catherine de Senarclens e Carlo Pensa (Amici del Museo delle Grigne) e Stefano Dal Bo (Wikimedia Italia). Letture a cura di Ramona Rossi.