La notizia della possibile chiusura della Motorizzazione civile ha suscitato molte perplessità in seno a Confartigianato Imprese Lecco e alle aziende associate, che temono di perdere un altro pezzo importante nello scacchiere che fa di una Provincia un ente in grado di rispondere concretamente ed efficacemente alle esigenze di imprese e cittadini.
“E’ inaccettabile che un territorio provinciale venga privato di un servizio importante come la Motorizzazione civile, con tutto quello che ne consegue. L’obbligo di raggiungere Como per tutte le pratiche connesse è quanto meno anacronistico: se la scelta è dettata da motivi di sostenibilità economica bisogna considerare anche quella ambientale. Migliaia di automobilisti e autotrasportatori che si spostano da una provincia all’altra non rappresentano certo un beneficio in termini di inquinamento. E in termini economici anche il tempo dell’utente ha un valore, che evidentemente non è stato preso in considerazione. Mi auguro che si formi un fronte compatto, in grado di difendere gli interessi di un intero territorio e di chi lo abita. Si può parlare di area lariana, guardando a Lecco e Como come a un soggetto unico, ma si devono comunque garantire i servizi, considerato il fatto che non abbiamo ancora raggiunto la completa digitalizzazione delle pratiche. Inoltre, sono convinta che la possibilità di trovare spazi per gli uffici della Motorizzazione ci sia. Speriamo di poter discutere il problema con il Prefetto di Lecco”, commenta la presidente di Confartigianato Imprese Lecco, Ilaria Bonacina.
Ancora più duro il presidente della categoria Autoriparatori dell’associazione di via Galilei, Maurizio Mapelli. “E’ scandaloso che una Provincia possa non avere tutti gli uffici che la rendono tale. Avanti di questo passo Lecco diventerà un’appendice, altro che un ente provinciale. E’ necessario far sedere attorno a un tavolo tutti gli attori, dalle istituzioni alle associazioni di categoria fino alla stessa Motorizzazione, per affrontare la questione e cercare una soluzione. Di sicuro noi saremo in prima fila in questo percorso, pronti anche a manifestare insieme agli autotrasportatori contro la chiusura, che sono convinto si potrebbe evitare se ci fosse una volontà politica unanime in tal senso. Credo che una sistemazione provvisoria, per mantenere a Lecco gli uffici della Motorizzazione, si possa trovare”.
Andrea Colombo, presidente della categoria Trasporti di Confartigianato Imprese Lecco, rincara la dose. “Nei giorni scorsi mi sono confrontato con Consaut, il nostro Consorzio servizi per l’autotrasporto; qui mi hanno confermato che alcune pratiche sono state digitalizzate, ma per la maggior parte si lavora ancora sul cartaceo, per cui uno spostamento degli uffici della Motorizzazione a Como rappresenterebbe un disagio enorme. Trovo strano che non si riescano a trovare spazi per mantenere questi servizi a Lecco: forse manca la volontà, perché sul territorio di immobili disponibili ce ne sono diversi. Questa scelta pare ormai definitiva, ma speriamo fortemente in un cambio di rotta. In questo senso ci appelliamo a tutti i soggetti che hanno un ruolo in questa partita”. Se si dovesse proseguire in questa direzione, anche i trasportatori di Confartigianato non escludono di ricorrere allo sciopero, con l’obiettivo di far sentire la loro voce.
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