La Lombardia delle imprenditrici festeggia l’8 marzo. In valore assoluto, infatti, la nostra regione conquista il primato, tra le 233 regioni europee, per il maggior numero di imprenditrici e lavoratrici autonome: ben 235mila.
Tale traguardo è raggiunto grazie al traino delle imprese femminili, il 21,5% delle quali sono artigiane (oltre 39mila in Lombardia) con alcuni settori driver quali comunicazione media digitali, economia digitale e modelli sostenibili, cura della persona.
A livello nazionale, in Italia il tasso di crescita del lavoro indipendente femminile è superiore alla media UE: nel 2023 si è attestato al +2% a fronte dell’1,3% europeo e della crescita zero del lavoro autonomo maschile. È Confartigianato a rilevare la capacità delle donne di trainare il recupero dell’occupazione con percentuali da record: la Lombardia si posizione al terzo posto del podio con un aumento del 4,7% (dietro all’Emilia Romagna dove il numero di imprenditrici, professioniste e lavoratrici autonome è aumentato del 9% e alla Campania, con una crescita del 6,4%).
“Sono evidenze che ci confermano quanto il nostro territorio sia accogliente nei confronti della libertà di intraprendere e dove le donne non fanno eccezione. – commenta la Presidente del Movimento Donne Impresa di Confartigianato Lombardia, Anna Maria Piccione – Tuttavia non possiamo ignorare il gender gap che permane ed è forse uno dei peggiori stereotipi di genere nel mercato del lavoro. Il dato positivo che emerge dal nostro studio è che le imprese a guida femminile contribuiscono a combattere e contrastare questa “piaga sociale”, offrendo alle giovani un esempio importante della concreta possibilità di realizzare le proprie aspirazioni. A tal proposito mi pare interessante sottolineare l’importanza delle imprese femminili nei settori figli della transizione tecnologica e green in atto, ad alto tasso d’innovazione,.
Certo è che c’è ancora molto da fare per riconoscere i meriti e le legittime aspettative delle imprenditrici, a cominciare da strumenti di tutela del lavoro autonomo, nonché da infrastrutture sociali a misura delle imprese, per costruire una società realmente equa e inclusiva”.
“Tanti anche i problemi comuni con i colleghi uomini: fisco, burocrazia, credito, infrastrutture. Questioni sulle quali si sollecita la politica ad ascoltare le ragioni delle imprese e a dare risposte concrete e immediate, affinché il sostegno all’imprenditoria sia, a tutti gli effetti, un pilastro della politica economica di questa regione e di questo Paese. In particolare, un auspicio affinché venga sostenuto il coraggio femminile d’intraprendere perché – come ci confermano anche i numeri – le imprese guidate da donne contribuiscono in maniera importante al supporto all’occupazione femminile, tallone d’Achille del nostro sistema” conclude Eugenio Massetti, Presidente di Confartigianato Lombardia.