Giovedì 23 maggio, il personale della Polizia di Stato – Squadra Mobile ha dato esecuzione a tre ordinanze della misura cautelare dell’allontanamento dalla casa familiare disposte dal Giudice per le Indagini Preliminari presso il Tribunale di Lecco a seguito di una complessa attività d’indagine coordinata dalla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Lecco.
In particolare, l’attività d’indagine scaturiva da una denuncia sporta da una donna di origini peruviane, badante di professione, che segnalava una situazione di occupazione abusiva di un immobile di sua proprietà. Gli accertamenti successivi esperiti da personale della Polizia di Stato permettevano, tuttavia, di delineare un quadro diverso rispetto a quello originariamente prospettato. L’inquilino, infatti, smentiva categoricamente di aver occupato abusivamente l’immobile e asseriva, di contro, di essere stato autorizzato dalla signora a viverci e ad effettuare dei lavori di ristrutturazione. Lo stesso riferiva di essere stato ospitato, al suo arrivo in Italia, presso l’abitazione di un’anziana ove la connazionale svolgeva l’attività di badante, ospitalità che veniva offerta a diversi stranieri. L’inquilino riferiva, inoltre, di aver assistito a degli episodi di maltrattamenti ai danni dell’anziana donna da parte della badante.
Nel corso dell’attività investigativa condotta dalla Locale Squadra Mobile, protrattasi per diversi mesi, si acquisivano informazioni e testimonianze tali da confermare quanto dichiarato dall’uomo e da insinuare il concreto sospetto che la badante approfittasse della condizione di fragilità della donna, con patologie psichiatriche, delineando un possibile quadro di circonvenzione.
Tali elementi inducevano il Pubblico Ministero incaricato della direzione delle indagini ad avviare d’urgenza delle attività tecniche di cui veniva incaricata la locale Squadra Mobile. Tali attività consentivano di raccogliere concreti elementi non solo in ordine alla, già ipotizzata, circonvenzione di incapace, ma anche di appurare che effettivamente l’anziana era vittima di maltrattamenti perpetrati con cadenza giornaliera dalla badante e da due ulteriori suoi connazionali, a lei legati da vincoli di parentela, domiciliati dalla badante stessa nell’abitazione dell’anziana. L’anziana veniva sottoposta a sevizie quotidiane da parte dei tre cittadini stranieri, i quali, approfittando delle sue condizioni di fragilità, la sottoponevano a continue umiliazioni verbali e a violenze fisiche.
Per quanto sopra venivano quindi emesse a carico dei tre soggetti tre misure cautelari dell’allontanamento dalla casa familiare, accompagnate dal divieto di comunicare in qualsiasi forma con l’anziana, eseguite dalla Squadra Mobile nella mattinata del 23.05.24. L’anziana si trova ora al sicuro, presso idonea struttura.