La percentuale di energia da fonti rinnovabili prodotta in Lombardia è destinata a crescere anche grazie all’agrivoltaico, virtuosa sinergia tra produzione agricola ed energetica. Se ne è parlato a Palazzo Pirelli grazie al convegno “L’energia del sole per la transizione agricola”, promosso da ANIE Rinnovabili, dove è intervenuto il consigliere regionale di Fratelli d’Italia, componente della VI Commissione Ambiente, Energia e Clima Regione Lombardia, Giacomo Zamperini.
Ai lavori hanno preso parte anche gli assessori regionali Gianluca Comazzi, Giorgio Maione, Massimo Sertori e (in collegamento) Alessandro Beduschi, rispettivamente con deleghe a ‘Territorio e Sistemi Verdi’; ‘Ambiente e Clima’; ‘Enti locali, Montagna, Risorse energetiche, Utilizzo risorsa idrica’ e ‘Agricoltura, Sovranità alimentare e Foreste’.
“Il fotovoltaico crescerà in Regione Lombardia – spiega il consigliere Giacomo Zamperini -. Da 382 MW, come media annuale nel periodo 2020-2023, passeremo a 1.035 MW/anno per il periodo 2024-2030 (dati Anie Terna Gaudi). Combinare la produzione di energia preservando la continuità delle attività agricole rappresenta sia una sfida, sia un’occasione per la nostra regione. La Lombardia non solo è forte di un importante comparto agricolo, ha anche le competenze per favorire lo sviluppo dell’agrivoltaico: sulle 21.378 imprese italiane della filiera Fer (fonti energetiche rinnovabili), il 17,7% è in Lombardia”.
“Vogliamo farci trovare pronti a vivere da protagonisti questo periodo di transizione – prosegue Zamperini – affrontandolo con il pragmatismo, tipico dei lombardi, e buonsenso che ci accomuna al resto d’Italia. Sfruttiamo quindi più strategie e nuove tecnologie in modo che agricoltura e transizione energetica possano trovare un intreccio virtuoso. Salvaguardiamo dunque la produzione agricola aumentando allo stesso tempo la produzione di energia da fonti rinnovabili sfruttando l’approccio innovativo dell’agrivoltaico”.
“Regione Lombardia – dichiara l’assessore Beduschi – ha l’obiettivo di trovare un giusto equilibrio tra l’esigenza di incremento delle fonti rinnovabili con quella di massima tutela delle aree oggi destinate alla produzione agricola, che vogliamo continuino ad avere la priorità non solo per la produzione di cibo, ma anche per il loro ruolo insostituibile di presidio del territorio e dell’ambiente. È quindi fondamentale che l’adozione di queste tecnologie in aree agricole avvenga in modo sostenibile, mantenendo intatta la capacità produttiva delle nostre terre e quindi privilegiando i tetti degli edifici e le aree marginali già oggi non utilizzate dagli agricoltori”.
“Investire nell’energia solare – afferma l’assessore Comazzi – significa ridurre l’inquinamento e contrastare il consumo di suolo, tutelando l’ambiente e il nostro territorio. Questo stimolante momento di confronto rappresenta l’occasione per individuare nuovi strumenti utili per integrare l’utilizzo del fotovoltaico nei più svariati ambiti produttivi, con evidenti benefici anche in termini di riduzione dei costi. Puntare su questo settore è la chiave per garantire lo sviluppo futuro della nostra regione, anche in ottica di sostenibilità”.
“La transizione energetica – aggiunge l’assessore Maione – è prioritaria per la Lombardia. È necessario promuovere un uso più razionale delle risorse e un maggiore uso delle fonti rinnovabili. Il settore agricolo in questo è centrale, con la produzione di energia da fotovoltaico e da biogas e biometano partendo dai reflui zootecnici, tema sul quale abbiamo messo in pratica un modello di semplificazione normativa. Per una vera sostenibilità vogliamo promuovere un modello che tenga l’equilibrio tra la produzione di energia e la produttività agricola delle aziende”.
“L’agrivoltaico in tutte le sue declinazioni è un elemento fondamentale nello sviluppo della strategia del fotovoltaico, in quanto potrà contribuire a creare una nuova filiera del made in Italy”: spiega Andrea Cristini, Presidente Anie Rinnovabili. “Si tratta di una tecnologia che risponde a esigenze impellenti del nostro Paese, ovvero incrementare la produzione dalle fonti rinnovabili, decarbonizzare l’economia e preservare la vocazione agricola dei nostri territori. È necessario, pertanto, risolvere le empasse normative che possono costituire un freno a tale crescita. Istituzioni e operatori di mercato sono chiamati a consolidare la presenza ed il ruolo della filiera italiana in ottica di sicurezza energetica – prosegue Cristini – come previsto dal Green Deal che intende creare le condizioni per soddisfare la domanda tramite la produzione locale di manifattura e servizi”.