La proposta di Comunione e Liberazione accogliendo gli inviti di Papa Francesco e del cardinale Pierbattista Pizzaballa
“La comunità cristiana è sempre a servizio dell’umanità, per annunciare a tutti la gioia del Vangelo. Ce n’è bisogno, soprattutto in quest’ora drammatica della nostra storia, mentre i venti della guerra e i fuochi della violenza continuano a sconvolgere interi popoli e Nazioni… Il 7 ottobre chiedo a tutti di vivere una giornata di preghiera e di digiuno per la pace nel mondo”. Così ieri Papa Francesco.
Accogliendo il suo invito che rilancia l’appello del cardinale Pierbattista Pizzaballa, Patriarca latino di Gerusalemme, la comunità lecchese di Comunione e Liberazione propone un momento di preghiera insieme questa sera, giovedì 3 ottobre, alle ore 20.30 presso la Basilica di San Nicolò a Lecco. Alle 21 sarà poi celebrata la Santa Messa.
Comunione e Liberazione invita inoltre a partecipare alla recita del Santo Rosario con intenzione per la pace presieduta dal prevosto don Bortolo Uberti, lunedì 7 ottobre alle ore 21 in Basilica di San Nicolò, in occasione delle tradizionali celebrazioni per la Festa della Madonna del Rosario.
Israele, Palestina, Libano… Tutto il vicino Oriente sta conoscendo uno dei momenti più drammatici della sua storia recente, con tragiche conseguenze per la vita di milioni di persone. Sconfitta anche la diplomazia, sembra che solo le armi abbiano l’ultima parola. Ma, dice il cardinale Pizzaballa, “abbiamo anche bisogno di pregare, di portare a Dio il nostro dolore e il nostro desiderio di pace. Abbiamo bisogno di convertirci, di fare penitenza, di implorare perdono”. È con questo spirito che Cl propone il gesto dei due momenti di preghiera.
Nella sua recente lettera alla diocesi del Patriarcato latino di Gerusalemme, il cardinale ha ricordato come “la Terra Santa, e non solo, è stata precipitata in un vortice di violenza e di odio mai visto e mai sperimentato prima. In questi dodici mesi abbiamo assistito a tragedie che per la loro intensità e per il loro impatto hanno lacerato in maniera profonda la nostra coscienza e il nostro senso di umanità. La violenza, che ha causato e sta causando migliaia di vittime innocenti, ha trovato spazio anche nel linguaggio e nelle azioni politiche e sociali… In questi mesi ci siamo già espressi chiaramente su quanto sta avvenendo e abbiamo ribadito più volte la nostra condanna di questa guerra insensata e di ciò che l’ha generata, richiamando tutti a fermare questa deriva di violenza, e ad avere il coraggio di individuare altre vie di risoluzione del conflitto in corso, che tengano conto delle esigenze di giustizia, di dignità e di sicurezza per tutti”.
“Non possiamo che richiamare ancora una volta i governanti e quanti hanno la grave responsabilità delle decisioni in questo contesto – continua Pizzaballa –, ad un impegno per la giustizia e per il rispetto del diritto di ciascuno alla libertà, alla dignità e alla pace. Anche noi abbiamo però il dovere di impegnarci per la pace, innanzitutto preservando il nostro cuore da ogni sentimento di odio, e custodendo invece il desiderio di bene per ciascuno. E poi impegnandoci, ognuno nei propri contesti comunitari e nelle forme possibili, a sostenere chi è nel bisogno, aiutare chi si sta spendendo per alleviare le sofferenze di quanti sono colpiti da questa guerra, e promuovere ogni azione di pace, di riconciliazione e di incontro”.