Beppe Lavelli nel libro “I verbi del cammino” (editore Àncora) utilizza i tredici verbi della preghiera biblica di Tobia e Sara la notte delle loro nozze. Questi verbi vengono utilizzati anche dai Gesuiti di Selva di Valgardena per favorire la crescita individuale e di coppia nei corsi che vengono offerti nel periodo estivo.
Il percorso offerto nel libro e al tempo stesso un messaggio di fede ed un’immagine di laica libertà; ogni tappa prevede l’accostamento di un brano evangelico, di una riflessione, associata ad un’immagine artistica e cinematografica.
Come detto ogni capitolo ha nel titolo un verbo che viene letto in diverse prospettive con l’intento di spingere il lettore ad una riflessione sul “verbo” che possa condurre ad un arricchimento personale; si tratta di una preghiera semplice che racchiude in sé il miracolo di ogni coppia dove l’incontro di due vite genera affinità e incomprensioni.
Il nostro mondo corre veloce e siamo altrettanto rapidi nell’osservare e giudicare. La nostra esistenza è caratterizzata da una serie di atti in cui ci immergiamo a volte rappresentati da situazioni negative permeate dal dolore a cui segue l’amore.
Il libro racconta di questo, la vita è un miracolo; l’incontro tra due persone è l’inizio del cammino che può seguire percorsi diversi ma che deve essere vissuto in modo intenso.
Nel titolo i verbi rappresentano l’atto che definisce il comportamento dei personaggi e ciò vale nella vita individuale così come nel matrimonio.
Tra tutti i verbi il più significativo è “nascere” perché se si nasce si deve vivere affrontando successi e delusioni senza la possibilità di nascondersi.
I verbi nel libro sono asccostati all’arte e ad un film non per confermare ciò che la Bibbia dice ma per trovare in un dipinto o in un film ciò che la Bibbia racconta creando un ponte immaginario che possiamo percorrere.
Il libro è un aiuto, una serie di riflessioni bibliche trasfigurate nell’arte figurativa e cinematografica. Non si vuole portare le persone a fare o a credere; qualunque sia il nostro posto nella società, qualunque sia la realtà che viviamo l’incontro con il Signore è una nostra libera scelta ed è di questa libertà che si parla nel libro.