Varenna ha celebrato oggi, 25 Aprile, la Liberazione dal nazifascismo. La cerimonia si è tenuta in località Montagnetta di Fiumelatte, luogo dove si trova la lapide in memoria dei partigiani trucidati dalle Brigate nere nell’inverno del 1945, alla presenza dei sindaci di Varenna e di Bellano, Mauro Manzoni e Antonio Rusconi, del Gruppo Alpini di Varenna e di Bellano, dei rappresentanti dell’Anpi del Lario Orientale e di Lecco e del maresciallo Vincenzo Senatore della Stazione dei Carabinieri di Bellano.
Dopo l’esecuzione dell’Inno nazionale e la lettura dei nomi dei partigiani caduti, seguita dal suono del Silenzio d’ordinanza, è intervenuto il sindaco di Varenna, Mauro Manzoni: “Per gustare fino in fondo la libertà dobbiamo sempre lottare e resistere – ha esordito – perché essa, che è stata conquistata a caro prezzo, non può mai dirsi definitivamente conseguita”.
Il primo cittadino ha proseguito affermando che “ogni giorno ciascuno di noi è chiamato a fare della Resistenza la sua divisa interiore e a lottare, con azioni di libertà: perché non vada ad affievolirsi o si perda questo anelito che abita nel cuore di ognuno. Ogni giorno dobbiamo: ricordare chi siamo e da dove veniamo: la pluralità del grande movimento della Resistenza non dovrà mai essere dimenticato; il suo ricordo andrà sempre tramandato come elemento fondante della nostra Repubblica; agire nel nostro quotidiano perché una mentalità fascista non torni ad affacciarsi nella nostra società, nelle istituzioni, tra le persone; pendersi per la propria comunità: di fronte alla mentalità comune, secondo la quale per primo deve conseguirsi il proprio interesse personale, lo spendersi gratuitamente per gli altri è un grande segno di resistenza; prestare attenzione: la filosofa Simone Weil ha scritto che l’attenzione è «la forma più rara e più pura della generosità». Compito di ognuno è quello di far crescere un atteggiamento attento, comunicando all’altro la sua importanza per noi. I nostri Partigiani, se non avessero avuto questa attenzione, non avrebbero messo a repentaglio la propria vita per liberare anche gli altri”.
Ha preso quindi la parola Roberto Citterio, presidente della sezione dell’Anpi Lario Orientale, che ha ricordato le vicende di quel tragico inverno del 1944-1945, che portarono i sei partigiani di Lecco e del Lario ad essere barbaramente uccisi dalle Brigate nere, durante un finto assalto mentre venivano tradotti verso il carcere di Como. I valori della Resistenza, di questi partigiani, ha chiosato Citterio, sono sempre attuali, sono di tutti: la democrazia come forma dello Stato, i diritti civili e sociali, la libertà e la pace per tutti. A conclusione della cerimonia è stata cantata, come da tradizione, “Bella ciao” accompagnata dal suono di una fisarmonica.