Festa 1 Maggio, Presidente Federico Romani: “Investire sulla sicurezza nei luoghi di lavoro è la priorità”

Mai come quest’anno la ricorrenza del 1 maggio, festa dei lavoratori, deve porre e sollecitare l’attenzione generale sul tema della sicurezza nei luoghi di lavoro. Nei primi due mesi del 2025, i casi di infortuni sul lavoro denunciati dall’Inail sono stati 92.711 in tutta Italia (+7,2% rispetto a un anno fa), 119 dei quali mortali (+19%). La regione con il maggior numero di vittime è la Lombardia: gli infortuni mortali nei primi due mesi dell’anno nella nostra regione sono stati 27 rispetto ai 19 dello stesso periodo dell’anno precedente.

Quella della sicurezza sul lavoro è una battaglia culturale che sono chiamati a combattere tutti i livelli istituzionali – regionali, nazionali ed europei – perché abbiamo bisogno di normative più incisive e innovative per rispondere a un mercato del lavoro in continua evoluzione, anche per l’uso sempre più diffuso e intenso delle nuove tecnologie come l’intelligenza artificiale. Ma non basta. Dobbiamo costruire percorsi di informazione e formazione e avere la capacità di trasformare la sicurezza da obbligo normativo a opportunità: tutelare la salute dei lavoratori, infatti, consente alle imprese di rispondere non solo a un dovere morale, etico e legale, ma anche di ridurre i costi aziendali e di aumentare la produttività”.

A sottolinearlo è il Presidente del Consiglio regionale della Lombardia  Federico Romani, che aggiunge: “Prima dell’estate la Commissione regionale d’inchiesta “Salute e sicurezza nei luoghi di lavoro” che abbiamo fortemente voluto in Lombardia all’inizio di questa legislatura, presieduta dal Consigliere regionale Samuele Astuti, porterà in Aula una relazione sulla situazione attuale in Lombardia: risultato di un lavoro di confronto, dialogo, analisi e approfondimento con tutte le realtà che si occupano di tutelare i lavoratori durato quasi due anni. L’investimento in sicurezza è un percorso articolato e sinergico che dobbiamo fare tutti insieme, istituzioni, associazioni e aziende, secondo un modello di intervento che coniughi prevenzione, controllo, formazione e comunicazione.

Per raggiungere questo risultato abbiamo bisogno anche di una presenza forte dei sindacati sul territorio. Sindacati che difendano con determinazione e concretezza i diritti dei lavoratori, ma che sappiano anche riconoscere il mondo delle imprese come portatore di risorse economiche e idee indispensabili per il raggiungimento degli interessi sociali della comunità a beneficio degli stessi lavoratori”

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