Editoriale – DSA, il regolamento che tacita il dissenso in Europa

Il dialogo tra Trump e Putin non piace al Deep State che unisce i fautori dell’ideologia woke statunitensi ed europei. Per ridisegnare la mappa geopolitica del mondo Mosca e Washington hanno bisogno la pace che ovviamente perseguono.

Trump ha ben chiaro che il confronto, a cominciare da quello economico, non è con Putin, ma con Xi Jinping. Se un pericolo può venire agli Stati Uniti e di riflesso all’Occidente, l’area interessata è l’oceano Pacifico.

La debole leadership che governa l’Unione europea (sulla quale incombono ombre di corruzione in esponenti come Von der Leyen e Timmermans) è travolta davanti al dinamismo di Russia e Stati Uniti.

Gli europei possono tornare ad essere quel faro di civiltà che per secoli, anche con gravi errori, ha irradiato l’umanità, ma devono trovare la forza di sostituire coloro che, fino ad oggi li hanno governati.

La squadra europea perde e va cambiata se vuole tornare ad essere competitiva. Siamo realisti: le competenze e qualità di una Von der Leyen o di un Timmermans possono rivaleggiare con quelle di un Trump o di un Putin?

L’armata Brancaleone europea (con 27 Paesi l’un contro l’altro armati) può confrontarsi con la granitica struttura russa o il massiccio apparato statunitense?

Troppi sono i fallimenti dell’Ue: green, elettrico, pesante burocrazia, ideologia woke, immigrazione selvaggia.

Ora che i nodi stanno venendo al pettine che fanno Von der Leyen e associati? Promuovono il Digital Services Act (DSA), il regolamento sui servizi digitali che disciplina intermediari e piattaforme online come mercati online, social network, piattaforme per la condivisione di contenuti, app store e altri strumenti online.

In realtà il DSA ha come scopo occulto la censura delle informazioni e il controllo di ciò che vediamo online fino ad arrivare ad interferire nelle elezioni degli Stati membri.

Nei punti nevralgici dell’Ue ci sono ancora coloro che mirano a mettere a tacere le voci che non gradiscono ed è palese l’affanno che mostrano per proteggere il loro potere e dettare il nostro futuro.

Negli “illuminati” di Davos emerge la paura della crescita dei partiti che stanno denunciando il fallimento dell’ideologia “woke”, una tirannia che soffoca la libertà e il progresso.

Insomma va oscurato il dissenso di chi non condivide il fallimento dell’Europa a trazione Franco-tedesca.

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