Scabini e Negri a confronto sul nuovo libro del fondatore di Comunione e Liberazione. Appuntamento giovedì 5 dicembre alle 21 in Sala Ticozzi a Lecco
“Una rivoluzione di sé. Il ’68 di don Giussani”. Questo il titolo della serata che il Centro Culturale Alessandro Manzoni di Lecco propone a tutta la cittadinanza presentando il libro curato da Davide Prosperi, presidente della Fraternità di Comunione e Liberazione, e che raccoglie alcuni scritti di don Luigi Giussani risalenti agli anni 1968-1970. L’appuntamento è per giovedì 5 dicembre alle 21 presso la Sala Ticozzi di via Ongania (ingresso libero).
La presentazione non intende tanto affrontare in modo accademico le vicende del ‘68 né proporre la nostalgica rievocazione di un passato ormai lontano, quanto piuttosto raccontare come l’incontro di tanti giovani di allora con l’esperienza profondamente umana di una figura carismatica come quella di don Giussani (all’origine di Gioventù Studentesca prima e di Comunione e Liberazione poi) abbia fatto nascere e continui a generare oggi una compagnia di persone intenzionate a fare i conti con la propria vita e il desiderio insopprimibile di felicità e di senso. Così è accaduto anche a Lecco dalla metà degli anni Cinquanta del secolo scorso, così continua ad accadere oggi qui come in Italia e nel mondo.
Nasce da questa ipotesi l’appuntamento pubblico sul libro “Una rivoluzione di sé. La vita come comunione (1968-1970). Il ’68 di don Giussani”, edito da Rizzoli: ne discuteranno Gianluca Bezzi, presidente del Centro Culturale Alessandro Manzoni, che coordinerà gli interventi/testimonianze di Eugenia Scabini, milanese, docente emerito di Psicologia sociale all’Università Cattolica; e di Alessandro Negri, lecchese, infermiere al Pronto soccorso dell’ospedale Manzoni. I due ospiti sono nati e hanno vissuto in tempi diversi, ma analogo se non addirittura identico è stato l’impatto che per la loro vita ha avuto l’incontro con don Giussani: diretto e personale per Eugenia Scabini; mediato, per l’infermiere lecchese, dalla comunità di amici che ha continuato negli anni a seguire la proposta umana e religiosa del sacerdote di Desio, riconosciuto dalla Chiesa “Servo di Dio” e per il quale è in corso la causa di beatificazione.
Il libro raccoglie gli interventi tenuti in diverse occasioni al Centro Charles Péguy di Milano tra il 1968 e il 1970: tempi all’origine di quel «cambiamento d’epoca» che ha segnato tutte le recenti vicende, e che vedono pure emergere l’attualità di una proposta capace di parlare al cuore dell’uomo ancora oggi. Furono quelli tempi duri per la Gioventù Studentesca che Giussani aveva guidato fino al 1965 e da cui poi era stato allontanato. Molti giovani se ne erano andati ad ingrossare le fila del Movimento Studentesco, alcuni altri tornarono a stringersi attorno a Giussani proprio grazie al “Péguy”. Eugenia Scabini era una di loro, anche incaricata di tenere i rapporti con la comunità di Lecco come è stato raccontato nel libro di Giulio Boscagli “Quella baldanza ingenua. Da Gioventù Studentesca a Comunione e Liberazione, Lecco 1955-1968”, edito dal Centro Culturale Alessandro Manzoni nel 2021.
La vita come comunione, diceva allora Giussani, ecco la rivoluzione di sé. E la comunione è «coinvolgimento della mia vita con la tua e della tua con la mia, in nome di Cristo». In molti raccolsero la sfida lanciata da quelle parole. I frutti si vedono ancor oggi, nelle comunità cielline di tutto il mondo come in quella dell’ospedale Manzoni di cui parlerà Alessandro Negri.