Ammontano a 4 milioni di euro le risorse messe a disposizione da Regione Lombardia per favorire e promuovere l’invecchiamento attivo. La delibera – approvata oggi su proposta dell’assessore alla Famiglia, Solidarietà sociale, Disabilità e Pari opportunità – intende avviare la creazione di un sistema integrato di intervento territoriale in grado di valorizzare il ruolo delle persone anziane e contrastare l’isolamento con il coinvolgimento di tutti gli stakeholders presenti sui territori (Ambiti, soggetti del terzo settore).
“Stiamo lavorando – ha dichiarato l’assessore – per un patto tra generazioni che consideri le persone anziane come i protagonisti del nostro welfare. Per Regione Lombardia le misure e gli investimenti a sostegno della longevità sono centrali”
Si tratta, ha spiegato l’esponente della Giunta, “del primo provvedimento, che ha come principale obiettivo la sperimentazione di modelli di servizi avanzati e innovativi capaci di costruire una visione di sviluppo delle politiche dell’invecchiamento attivo nel quadro di un patto di scambio tra anziani e giovani (patto transgenerazionale)”.
Le aree di intervento saranno tre. L’area della socializzazione e dell’inclusione sociale; l’area dell’autonomia e del benessere; l’area della partecipazione e della cittadinanza attiva. Un progetto sociale ha concluso l l’assessore “davvero innovativo per essere all’altezza dei nuovi bisogni legati ai cambiamenti demografici”.
Affrontare il tema del cambiamento della struttura per età della popolazione trasformandolo da criticità a risorsa per la comunità e per tutta la società. Creare infrastrutture sociali (“nodi di un sistema articolato”) che possano rimanere nel tempo e che favoriscano una cultura positiva e consapevole della cura e della salute nella longevità. Generare alleanze nuove e durature per i territori (reti tra associazioni, istituzioni e persone) capaci di tenere insieme le necessità sia degli anziani che dei giovani, valorizzando le esperienze e competenze di ciascuno, contrastando l’isolamento
secondo una logica preventiva e non riparativa. Valorizzare le diversità dei territori sviluppando anche le realtà più periferiche.
Verrà definito un Piano di azione biennale con regia di ATS che, attraverso il lavoro di rete e integrando le competenze di tutti i soggetti che a vario titolo costituiscono l’offerta territoriale dedicata agli anziani, miri a: Definire una filiera di interventi che sviluppi processi di inclusione sociale e di benessere sino alla promozione di azioni di cittadinanza attiva della popolazione anziana, in una logica di welfare di iniziativa. Definire raccordi tra il livello sociale, il livello sociosanitario e sanitario degli interventi. Valorizzare la dimensione territoriale di azione, in modo da capitalizzare il patrimonio di esperienze e le risorse presenti sui territori all’interno di una cornice di sistema definita e condivisa a livello regionale nelle sue premesse e priorità.
I beneficiari saranno le persone anziane over 65 in grado di partecipare attivamente alla vita della società, i vulnerabili, ovvero le persone anziane a rischio di vulnerabilità, tra cui isolamento e emarginazione sociale, che si trovano in una fase di transito dalla vita attiva ad una condizione di fragilità, nell’ottica di prevenire e/o ritardare il più possibile la perdita di autonomia e contrastare la solitudine