Come un seme

Oggi è la festa di san Giovanni Bosco che è forse l’unico santo ad essere chiamato in cielo come lo era in terra: semplicemente “don Bosco”. Insegnare in un CFP salesiano* è un’esperienza simile alla pagina del vangelo di oggi. È parlare in parabole. È la sfida costante di trasformare ciò che si vuole trasmettere in qualcosa che possa essere recepito, rimanendo nel cuore e nella mente. Alle folle Gesù parlava solo in parabole secondo come potevano intendere. Era sotto il costante sforzo e la continua ricerca di un canale di trasmissione efficace. Fatiche personali, difficoltà linguistico culturali, disavventure scolastiche passate, tutto può rendere difficile per un adolescente accettare un insegnante. Nella parabola è contenuto un messaggio molto più forte della storia che si narra, dell’immagine che si utilizza. Insegnare parlando in parabole è rinunciare al gusto di spiegare frontalmente un argomento faticando invece per nasconderlo ora in un esempio, ora nella risposta ad una domanda, ora nel racconto di un’esperienza. Insegnare in parabole è la grande fatica di rendere piccolo ed apparentemente banale ciò per cui hai dato anni di studio accademico. È credere che quel semplice insegnamento è come un seme che resterà nei tuoi alunni facendoli crescere. Come, essi stessi non lo sapranno. Essere insegnanti è così, è anche essere dimenticati, perché nessun albero ricorda chi l’abbia seminato. Ma ciò che conta è seminare in parabole ricordando che la parabola più efficace è la storia della tua stessa vita…. https://lalocandadellaparola.com/2025/01/31/come-un-seme-4/

didascalia: foto Marianita – Timorest

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