Cei un convegno sulle parrocchie delle aree interne

Si sono dati convegno a Benevento con uno scopo preciso: confrontarsi sulla situazione delle chiese delle cosiddette “aree interne”.  I vescovi hanno fatto confluire i frutti dei loro scambi di visioni in un comunicato dal titolo “Messaggio alle nostre chiese” diffuso dalla Conferenza Episcopale Italiana.

“Ringraziamo anzitutto Dio per il dono dell’esperienza che ci ha dato di vivere- spiegano – fatta di comunione e sinodalità concreta, , l’amicizia, lo scambio sereno e fecondo, i momenti di distesa fraternità condivisi sono il valore aggiunto , la cifra peculiare di quest’espereinza che porteremo con noi, giorni nei quali abbiamo sentito risuonare le parole rivolte al profeta “o figlio dell’uomo, io ti ho posto come sentinella per la casa di Israele””. 

L’incontro ha preso le mosse dall’indicazione data lo scorso gennaio da papa Francesco per il quale “i piccoli comuni, soprattutto quello che fanno parte delle cosiddette aree interne e che sono la maggior parte, sono spesso trascurati e si trovano in condizione di marginalità”. Un divario che, ha osservato il Santo Padre, deve essere colmato quanto prima a beneficio della comunità parrocchiale dei cittadini che vi risiedono e “scontano divari importanti in termini di opportunità”. Occorre, si legge ancora nel documento, valorizzare le potenzialità “straordinarie” delle aree interne che ancora oggi “costituiscono la parte consistente e fragile di tutto il paese, Nord, Centro, Sud”.

E valorizzarle significa portarne alla ribalta le molte ricchezze: dal patrimonio artistico e storico a quello enogastronomico alla bellezza del paesaggio. Occorre, ha sottolineato il presidente della Cei e arcivescovo di Bologna Matteo Zuppi, recuperare tali arree come “luogo in cui le relazioni umane sono vissute in modo autentico e si rivelano infatti di una ricchezza sorprendente anche allo sguardo più distratto. perché sono luoghi che hanno la forza di essere comunità, dove i legami si rinsaldano e ci si ritrova”.   

Nella valorizzazione di tali risorse, aggiunge Zuppi, un ruolo chiave deve essere giocato anche dalla politica e, aggiunge, “è stato in tal senso importante l’incontro avuto con l’Anci (Associazione nazionale comuni italiani, ndr) nel quale abbiamo condiviso comuni obiettivi”. Anche perché, ha detto ancora il presidente della Cei, sottovalutare le aree interne , le loro criticità e potenzialità rappresenta anche un vulnus inferto ai principi sanciti dalla Costituzione e rischia di “allargare il fossato tra zone ricche e povere, in molte situazioni già vissuto all’interno di una stessa regione”.   

I vescovi affermano di avere riflettuto molto sul ruolo della ministerialità nelle aree interne concludendo che “è necessario superare l’ottica ristretta del campanile per aprirci a forme nuove, capaci di valorizzare al meglio le risorse a nostra disposizione”. Da loro è giunta la “viva e sincera gratitudine ai sacerdoti e agli operatori pastorali che, con generosità, lavorano nei territori interni affrontando non poche difficoltà”. E il discorso va a includere anche la formazione nei seminari.   Come nell’incontro di due anni fa, il messaggio espresso dai vescovi è stato quindi chiaro: “ci impegniamo a restare, la Chiesa non vuole abbandonare questi territorio, senza per questo irrigidirsi in forme, stili e abitudini che finirebbero per sclerotizzarla, e così ci impegniamo ad aiutare i nostri giovani che vogliono restare, cercando di offrire loro solidarietà concreta, e ci impegniamo ad accompagnare quelli che vogliono andare, con la speranza di vederli un giorno tornare arricchiti di competenze ed esperienze nuove”. 

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