Cani detenuti in condizioni di degrado. Ats Brianza interviene a Nibionno

Anche la cura con cui teniamo i nostri amici a quattro zampe è indice del grado di civiltà di una società. Da questa cura dipende il benessere degli animali, che vivono a stretto contatto con noi: garantire ai nostri cani e gatti cibo e acqua in giusta quantità, pulizia, spazi adeguati alle loro esigenze, ripari confortevoli per proteggerli dal gelo e dal caldo, sottoporli a periodici trattamenti sanitari, manifestargli affetto, consentirgli di fare il movimento di cui hanno bisogno.

Purtroppo non sempre queste regole basilari per una gestione responsabile dei nostri animali da compagnia trovano puntuale applicazione. A volte addirittura si verificano situazioni deprecabili di totale incuria, quando non di vero e proprio maltrattamento. È il caso che i veterinari di ATS Brianza hanno scoperto nei giorni scorsi presso un terreno, adiacente ad una stalla di ovini, a Nibionno. Tutto è partito da una segnalazione inviata alla Polizia locale del Comune lecchese da parte di alcuni cittadini della zona, allarmati dai continui latrati di cani provenienti da quella proprietà.

L’intervento congiunto di vigili e tecnico comunale con i veterinari di ATS della Brianza ha permesso di scoprire una situazione di allarmante degrado in cui si trovavano due cani pastori bergamaschi, legati alla catena, detenuti in capanni fatiscenti mal coperti con recinzioni arrugginite, pavimentazione in terra battura, sassi e materiali inerti. Gli spazi occupati dai cani disseminati di feci e urina, per abbeverarsi un secchio di acqua putrida. Tutto intorno sporcizia, plastica e rottami. Dettaglio più agghiacciante: nello stesso recinto abitato dai cani si trovava la carcassa di una pecora, presumibilmente lasciata lì come cibo.

Una cane risultava avere a disposizione una cuccia, l’altro addirittura nessuna cuccia e nessun giaciglio. Considerate pertanto le condizioni in cui i cani vivevano, del tutto incompatibili con la loro natura e i loro bisogni, in violazione della Legge regionale in materia di sanità, i veterinari di ATS Brianza hanno disposto il loro immediato sequestro e il loro trasferimento presso un canile rifugio, convenzionato con il Comune di Nibionno, dove potranno essere curati e alimentati con la dignità che meritano.

“Ci addolora molto – dichiara il dottor Diego Perego, Direttore del Dipartimento Veterinario e Sicurezza degli Alimenti di Origine Animale di ATS Brianza – riscontrare ancora queste situazioni del tutto incivili di custodia dei cani. Purtroppo sappiamo che permangono anche nella nostra società evoluta situazioni di marginalità, arretratezza, ignoranza e insensibilità, di cui spesso gli animali pagano il prezzo, con sofferenze e maltrattamenti. Per questo siamo impegnati, in collaborazione con le Polizie locali, i Carabinieri Forestali e le associazioni di volontariato a portare alla luce queste situazioni. Anche le segnalazioni dei cittadini sono per noi un input prezioso: a chiunque ravvisi situazioni di possibile maltrattamento, incuria, detenzione inadeguata sul piano igienico-sanitario, rivolgiamo l’invito a mettersi in contatto con le nostre sedi, presenti sui territori delle province di Lecco e Monza Brianza”.

Nel 2024 ad ATS Brianza sono pervenuti complessivamente 151 esposti di questo tipo, 80 per la provincia di Lecco, 71 per quella di Monza Brianza. In questi casi ATS fa partire attività di accertamento con sopralluoghi e ispezioni, come nel caso di Nibionno. Già 22 le segnalazioni pervenute nel 2025.

“Il nostro intento non è mai solo punitivo, ma principalmente educativo – conclude Perego – per questo le ispezioni possono avere esito in diffide ad adempiere, raccomandazioni a regolarizzare situazioni non conformi alla norma, e, quando la gravità delle cose lo impone, in sanzioni amministrative o eventualmente denunce. Confidiamo nella collaborazione responsabile di tutti per dare ai nostri animali condizioni di vita sempre migliori”.    

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