Blue tongue al via il piano vaccinale obbligatorio per gli ovini

Il fenomeno nella nostra regione si è manifestato in modo acuto lo scorso anno tra agosto ed ottobre, con oltre 300 casi, di cui circa 70 nel territorio di ATS Brianza. Parliamo della “blue tongue”, la malattia della lingua blu. La cosiddetta febbre catarrale degli ovini è una patologia infettiva dei ruminanti, non contagiosa per l’uomo, trasmessa da insetti vettori, appartenenti alla specie dei culicoidi, soliti succhiare il sangue dagli animali e deporre le uova in ambienti fangosi, come pozze piovane, corsi d’acqua, campi irrigati, scoli di abbeveratoi.

Il virus si trasmette da un animale all’altro attraverso la loro puntura. Tra i ruminanti, ad essere più colpiti dalla malattia veicolata da questi agenti patogeni sono gli ovini: i sintomi sono febbre, scolo nasale, edema della testa e congestione delle mucose della bocca. Nei casi più gravi la lingua, ingrossata e cianotica, esce dalla bocca, da qui il nome. L’infezione, avverte il Ministero della Salute, è altresì causa di malformazioni fetali e aborti, e può essere letale. Nemmeno i bovini sono immuni, anzi, possono essere “serbatoio” del virus più a lungo, trasmissibile fino a 60 giorni dall’infezione.

Come combattere la blue tongue? Non esiste per ora una terapia capace di far guarire gli animali malati. La vaccinazione rappresenta lo strumento più efficace di protezione dalle sue manifestazioni cliniche, oltre che di prevenzione della viremia, la diffusione di particelle virali nel sangue.

Per questo Regione Lombardia ha messo in atto un Piano di vaccinazione obbligatoria di tutti i capi ovini nei confronti del sierotipo, rilevato nei nostri territori. In via prioritaria deve essere garantita la copertura vaccinale agli allevamenti che praticano il pascolo vagante e la movimentazione per l’alpeggio.

ATS Brianza, secondo un piano di riparto definito dalla Regione, si appresta a distribuire gratuitamente a tutti gli allevatori di pecore, montoni e agnelli, presenti sui territori delle province di Monza Brianza e Lecco, 11.550 dosi. Le operazioni di vaccinazione sono a carico dei proprietari dei capi, e devono essere eseguite da veterinari liberi professionisti, individuati dagli stessi proprietari. Considerato che i flaconi di vaccino devono essere utilizzati entro 10 ore dall’apertura, cautelarmente è stata prevista una quota di scorta del 40%. Compito di ATS sarà verificare che l’impiego del vaccino avvenga nei tempi e nei modi previsti dal Piano.

Il piano di vaccinazione ha dunque l’obiettivo proteggere il bestiame dalla malattia, contenerne le perdite, abbassare la probabilità di diffusione dell’infezione, consentirne la regolare movimentazione, sia a livello regionale che extraregionale. Considerato che l’inizio dell’immunità sopraggiunge a circa 40 giorni dall’intervento vaccinale, è necessario che la campagna vaccinale si concluda entro giugno, e comunque prima dell’invio delle greggi in alpeggio.

In questi giorni l’Agenzia di Tutela della Salute sta inviando lettere e relativi allegati a tutti gli allevatori interessati, che, per ricevere i vaccini, dovranno individuare un veterinario libero professionista di fiducia, incaricato della somministrazione, al quale saranno consegnate le dosi di vaccino, e a loro volta inviare una dichiarazione, firmata dallo stesso veterinario. Sarà quest’ultimo in seguito a comunicare ad ATS le tempistiche, il numero e la categoria dei capi, che verranno vaccinati. Le prime forniture saranno disponibili entro la fine del mese di marzo.

“I nostri uffici dei Distretti di Monza e Lecco sono a disposizione per fornire ogni chiarimento e informazione agli allevatori – dichiara il dott. Fabio Ravanelli, Direttore Sanità Animale del Dipartimento Veterinario di ATS Brianza – le lettere in partenza in questi giorni contengono tutti i riferimenti utili per mettersi in contatto con noi. Confidiamo – aggiunge – in una collaborazione responsabile per l’attuazione del piano di vaccinazione obbligatoria, perché al momento la profilassi è l’unica arma per contrastare il manifestarsi di una sintomatologia più severa della blue tongue, con esiti anche mortali, e preservare la salute del nostro patrimonio ovino”.

Lo scorso anno, secondo i dati del Bollettino Epidemiologico Veterinario Nazionale, i casi di blue tongue in Lombardia sono stati complessivamente 323: di questi 71 nel territorio di ATS della Brianza, 10 nel Monzese, 61 nel Lecchese. Nel 2025 al momento i casi di blue tongue nella nostra regione sono 30, nessuno nel territorio di ATS Brianza. 

I dettagli del Piano vaccinale contro la blue tongue saranno illustrati agli allevatori il 2 aprile presso la Comunità Montana di Barzio, in un incontro informativo dedicato alle novità in materia di anagrafe zootecnica.

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