Rivedere i criteri per l’erogazione dei contributi regionali per il recupero dei beni confiscati alla criminalità organizzata. E’ quanto chiede la Risoluzione approvata oggi all’unanimità dal Consiglio regionale e illustrata dalla Presidente della Commissione Antimafia Paola Pollini (M5S) e dal Consigliere Riccardo Vitari (Lega).
Il documento, che è l’esito di numerose riunioni della Commissione Antimafia e di una serie di audizioni con enti locali e del Terzo Settore, prende spunto dalle dichiarate difficoltà a reperire risorse da parte degli enti locali di piccole e medie dimensioni con una popolazione superiore ai 5 mila abitanti. Il passaggio della soglia massima di cofinanziamento regionale dal 90% al 50% rende infatti problematica la realizzazione degli adeguamenti necessari per rendere fruibili i beni, destinandoli a finalità di pubblica utilità.
“Nella Risoluzione -ha detto Pollini- chiediamo di rimodulare i parametri per i contributi in conto capitale a fondo perduto, di poter applicare la programmazione negoziata e di introdurre forme di premialità per particolari progetti di riutilizzo sociale. Il recupero dei beni confiscati è una sfida che possiamo vincere col contributo di tutti: istituzioni, associazioni e cittadini”.
“Oggi proseguiamo un percorso -ha aggiunto Vitari- che Regione Lombardia ha intrapreso da anni, attraverso le sue leggi, importanti stanziamenti e l’attuazione del Piano strategico in materia gestito con l’importante collaborazione di Anci”.
Nel corso dei lavori sono intervenuti i Consiglieri Pierfrancesco Majorino e Paolo Romano (PD), Luca Marrelli (Lombardia Ideale), Michela Palestra (Patto Civico), Paola Bulbarelli (FdI), Silvia Scurati (Lega), Fabrizio Figini (FI). L’Assessore alla Sicurezza Romano La Russa ha sottolineato l’importanza del documento, “che segna l’inizio di un percorso difficile, ma in cui crediamo vivamente e che ci porterà a trovare soluzioni a favore dei Comuni”.
Regione Lombardia segue Sicilia, Campania, Calabria e Lazio per numero di immobili sequestrati e confiscati alla criminalità organizzata. Sul territorio regionale sono censiti complessivamente 2.616 beni confiscati: 1.236 (distribuiti in 217 Comuni) sono ancora in gestione all’ANBSC (Agenzia Nazionale per l’amministrazione e la destinazione dei Beni Sequestrati e Confiscati alla criminalità organizzata), gli altri 1380 sono stati assegnati a 220 Comuni.