Si sono concluse senza esito le ricerche svolte oggi, domenica 12 gennaio, nel gruppo dell’Adamello. Tra la mattina e il pomeriggio, oltre 100 operatori del Soccorso Alpino e Speleologico provenienti dalle Stazioni di tutto il Trentino, e del Soccorso Alpino della Guardia di Finanza di Tione, sono stati trasferiti con l’elicottero dei Vigili del Fuoco alla base della parete sud del Carè Alto nei pressi della Bocca di Conca, a una quota di circa 2.400 m.s.l.m., dove mercoledì è stato rinvenuto il corpo senza vita del primo alpinista e ieri alcuni oggetti appartenenti al secondo. A valle, il Centro di Coordinamento Ricerche – con i Tecnici di Ricerca del Soccorso Alpino e Speleologico, il Soccorso Alpino della Guardia di Finanza, i Vigili del Fuoco e i Carabinieri – ha pianificato e organizzato le operazioni, utilizzando un sistema di geolocalizzazione dei soccorritori presenti in quota. Più di 140 le persone coinvolte oggi, tra cui i Nu.Vol.A., che hanno preparato bevande e pasti caldi per i soccorritori.
Per tutta la giornata gli operatori hanno scavato con le pale in un’area di circa 5.500 metri quadri, in uno scenario dove la neve raggiungeva un’altezza dai cinquanta centimetri ai quasi due metri nei punti di accumulo di neve ventata. Al lavoro anche una unità cinofila del Soccorso Alpino, specializzata nella ricerca in valanga. Una squadra di soccorritori, inoltre, è scesa verso valle a piedi, ripercorrendo la traccia registrata dal cellulare dei due alpinisti, dalla Bocca di Conca fino al bivacco Malga Dosson dove mercoledì sono stati trovati gli zaini, senza scovare alcuna traccia di Aziz Ziriat. Dopo le 15 sono cominciate le rotazioni dell’elicottero per riportare a valle i soccorritori, prima dell’arrivo del buio.
In queste ore il Centro di Coordinamento sta definendo la strategia da adottare nel prossimo periodo; le ricerche sono temporaneamente sospese, in attesa di evoluzioni delle condizioni ambientali e di innevamento della montagna.
Il Soccorso Alpino e Speleologico ringrazia tutte le forze in campo per la collaborazione in questa complessa operazione di ricerca, che ha coinvolto ad oggi oltre 500 persone, tra cui 7 unità cinofile.