Agriturismi sempre più strategici per l’appuntamento olimpico

Dalla moratoria dei debiti delle imprese agricole, alla revisione delle regole sugli aiuti di Stato fino alla gestione della fauna selvatica. “E’ ora di dare risposte certe e immediate alle esigenze delle imprese agricole” rimarcano il presidente di Coldiretti Como Lecco Fortunato Trezzi e il direttore Rodolfo Mazzucotelli

Le imprese non possono più sopportare imposizioni burocratiche, follie e fenomeni che mettono a rischio il loro reddito e la loro stessa sopravvivenza. Aiuti di Stato come il de minimis non ci hanno messo in condizione di intervenire soprattutto su quelle filiere colpite dai fenomeni atmosferici. Queste situazioni vanno superate”.

Proseguono intanto le riunioni sul territorio delle due province di Como e Lecco: si è da poco concluso un incontro con gli agriturismi del territorio, domani sera è previsto un nuovo incontro con le imprese associate.

Nell’incontro appena concluso oggi nella sede interprovinciale a Erba (ad aprire i lavori, la presidente di Terranostra Como Lecco Debora Cartolano) è stato ancora una volta ribadito il peso burocratico, ma anche le forti potenzialità che hanno gli agriturismi lariani, sia nei confronti dell’ormai consolidato pubblico straniero in stagione, sia in rapporto alla sempre più consolidata “vacanza di prossimità” per cui il lago di Como è ai vertici nelle scelte dei lombardi per trascorrere periodi di vacanza più brevi e destagionalizzati. Si è parlato anche della necessità di cogliere l’occasione delle ormai prossime olimpiadi invernali, il cui appuntamento è ormai a meno di due anni di distanza.

Intanto non si ferma il pressing di Coldiretti sulle istanze delle imprese, raccolte negli incontri territoriali che hanno fatto tappa anche in ogni angolo delle due province di Como e Lecco: Abbiamo bisogno di tempi certi e urgenti per la maggiore flessibilità sugli aiuti di Stato – ha aggiunto Trezzi – poiché le crisi di mercato impongono di andare oltre i limiti che ci sono stati imposti. E ci aspettiamo che nel Consiglio europeo del 21 e 22 marzo ci sia la svolta necessaria. Sulla fauna selvatica – altro punto su cui l’attenzione e l’urgenza sono massime – occorre invece intervenire per uniformare la normativa nazionale a quella regionale e dare finalmente la possibilità alle aziende di porre un freno alle incursioni di cinghiali e altri animali che devastano le colture, mentre ribadiamo l’impatto che ci auguriamo sarà positivo della task force annunciata in Lombardia dopo le costanti azioni di Coldiretti sul territorio, in primis il convegno dello scorso ottobre organizzato proprio a Erba con la partecipazione delle istituzioni e del nostro presidente nazionale Prandini”.

 Coldiretti chiede, ricordando i risultati positivi ottenuti con il ritiro della direttiva agrofarmaci che avrebbe ridotto del 30% la produzione agricola nazionale, “anche lo stop a quella su packaging”, che toglie dalle tavole insalata in busta, confezioni di pomodori e cestini di fragole, “impattando in modo significativo sulla capacità competitiva della filiera agroalimentare ma anche della tutela dell’ambiente, sia in termini di spreco di cibo, sia in termini di emissioni in atmosfera e di consumo di acqua”.

E in Europa deve valere anche il rispetto il principio di reciprocità con un netto stop all’ingresso di prodotti da fuori dei confini Ue che non rispettano i nostri stessi standard. “Questo – rimarca Trezzi – deve avvenire anche all’interno dei Paesi dell’Unione, come ad esempio il regolamento dei principi attivi. In tema di controlli, dobbiamo trovare un principio che vada bene per tutti, non possiamo essere il Paese che viene sempre penalizzato. Per garantire, infine, il principio di reciprocità, è importante dotarsi di strumenti efficienti di rilevazioni dei mercati per tutelare le imprese agricole e applicare efficacemente la normativa sulle pratiche sleali fortemente sostenuta da Coldiretti”Una battaglia che ha portato la Coldiretti a denunciare per aver modificato unilateralmente i contratti a danno dei produttori agricoli la multinazionale Lactalis, poi multata dal Ministero.

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