“La presentazione del progetto esecutivo per i lavori di riqualificazione del cantiere navale di Dervio, riscuote tutta la nostra soddisfazione, è infatti un progetto che abbiamo più volte sollecitato, anche attraverso l’appello di alcuni nostri rappresentanti politici, Sindaci ed Amministratori dei comuni rivieraschi. Avremmo preferito un confronto preliminare con il Gestore Governativo della Navigazione Laghi, Pietro Marrapodi, ed i nostri rappresentanti istituzionali che più volte è stato richiesto e sollecitato ma non si è mai realizzato. Sarebbe stato utile per risolvere alcune criticità sollevate da residenti ed attività economiche della zona, legate soprattutto all’inquinamento acustico ed alla necessità di salvaguardare dal punto di vista paesaggistico, tueistico ed ambientale un incantevole pezzo del nostro lago. Purtroppo, già in passato, siamo stati abituati da parte di Navigazione Laghi, spesso con la buona compagnia di alcuni attori politici locali, ad assistitere ad annunci ed inaugurazioni che poi si sono rivelati inconcludenti. Alcuni entusiasmi sono stati tragicamente sgonfiati dalla realtà fallimentare dei fatti, e spesso hanno avuto più i connotati di una inutile passerella piuttosto che di un solido pontile”. Così commenta l’annuncio, una nota di Fratelli d’Italia della provincia di Lecco.
“Non devono cadere nel vuoto – continua la nota di Fratelli d’Italia – le istanze contenute nella Mozione presentata dal nostro Gruppo Regionale, che vede come primo firmatario il Consigliere Regionale Giacomo Zamperini, ed approvata all’unanimità in Consiglio Regionale, relativa alla regionalizzazione del servizio di navigazione sui laghi lombardi. Non lasceremo cadere nel vuoto questa importante iniziativa, soprattutto perché riteniamo che l’autonomia regionale vada praticata più che predicata. Al territorio non servono promesse e parole al vento, ma azioni concrete. A nostro avviso, la gestione di Pietro Marrapodi nel 2024 ha fatto acqua da tutte le parti, tra ritardi e guasti. Come recita un proverbio cinese, quando ci sono sette timonieri su otto marinai, la nave affonda”.