A breve l’avvio dei lavori per la riqualificazione dello svincolo di Piona (LC) sulla Statale 36, opera inclusa nel ‘dossier’ per le Olimpiadi Milano-Cortina 2026. Lo annuncia l’assessore regionale alle Infrastrutture e Opere pubbliche, Claudia Maria Terzi: “La consegna dei lavori da parte di Anas all’ATI Sangalli Spa, Giudici Spa, Civelli Costruzioni Srl, Novastrade, permette l’avvio del cantiere in tempi brevi, verosimilmente la seconda metà di agosto. Questo è motivo di soddisfazione – afferma l’assessore Terzi – perché si procede alla realizzazione di un intervento atteso nell’ambito delle Olimpiadi Milano – Cortina 2026”.
“L’opera da 8,2 milioni di euro – prosegue Terzi – di cui 200.000 euro finanziati da Regione Lombardia per le fasi di progettazione, è necessaria per il completamento dello svincolo di Piona, utile per sgravare la SS 36 e consentire un maggior deflusso di traffico. Secondo quanto anticipato da Anas i lavori dovrebbero terminare entro fine 2025, in tempo utile per le Olimpiadi invernali. Quello dello svincolo è il terzo intervento partito sui cinque in capo ad Anas. I primi due, in corso di esecuzione sulla SS 36, sono il Ponte Manzoni a Lecco e il consolidamento della galleria Monte Piazzo. Anas è anche al lavoro per concludere entro la fine di quest’anno la progettazione degli interventi di ammodernamento della stessa SS 36 da Giussano a Civate, per lavori di messa in sicurezza, e la sistemazione di alcune parti della SS 38 in provincia di Sondrio”.
Soddisfazione anche da parte del sottosegretario alla presidenza di Regione Lombardia, Mauro Piazza: “Questo passo avanti è frutto del pressing istituzionale che Regione Lombardia, attraverso l’assessore Terzi, ha compiuto nei confronti di Anas in questi anni. Grazie al Ministro delle Infrastrutture, Matteo Salvini, e al suo lavoro possiamo dire con contezza e certezza che lo svincolo di Piona sarà inaugurato prima dell’inizio delle gare di Milano Cortina 2026: un risultato importantissimo per la provincia di Lecco che non avremmo potuto raggiungere senza la caparbietà e lungimiranza del presidente Attilio Fontana che ha fortemente voluto l’evento olimpico, affinché infrastrutture come queste, sviluppate in ascolto delle istanze del territorio, fossero il lascito che le Olimpiadi restituiscono ai lombardi”.