Cerimonia del Giorno del Ricordo 2025 alla Foiba di Basovizza

Fonte: https://www.anvgd.it/81648-2/

Cerimonia solenne, questa mattina, del Giorno del Ricordo alla Foiba di Basovizza, Monumento Nazionale, sul Carso Triestino. L’iniziativa, promossa dal Comune di Trieste e dal Comitato per i Martiri delle Foibe, rappresenta l’evento centrale di un ampio programma di manifestazioni e iniziative commemorative, culturali e di approfondimento storico. Alla Cerimonia solenne, che ha visto anche quest’anno la presenza di un importante esponente del Governo, il Ministro della Giustizia, Carlo Nordio, erano presenti il Sindaco Roberto Dipiazza, il Governatore del Fvg, Massimiliano Fedriga, il Prefetto di Trieste, Pietro Signoriello, il Questore, Pietro Ostuni, il vescovo di Trieste, monsignor Enrico Trevisi e le maggiori autorità civili, militari e religiose della Regione Friuli Venezia Giulia.

La Cerimonia solenne, è stata aperta, come di rito, dall’ingresso sulla spianata della Foiba del Gonfalone della Città di Trieste, decorato di Medaglia d’Oro al Valor Militare, del Gonfalone della città di Muggia, decorato di Medaglia d’Argento al Valor Militare, e del gonfalone della città di Pisa, unitamente ai Gonfaloni della Regione Autonoma Friuli Venezia Giulia e del Comune di Duino Aurisina, nonché dei Medaglieri Nazionali: dell’Istituto del Nastro Azzurro, dell’Associazione Nazionale Alpini, dell’Associazione Nazionale Arma di Cavalleria, dell’Associazione Nazionale del Fante. Presenti anche le bandiere e i labari della Lega Nazionale, delle Associazioni degli Esuli Istriani Fiumani e Dalmati, dei Liberi comuni di Fiume, Pola e Zara in esilio, della Federazione Grigioverde, e delle Associazioni combattentistiche e d’Arma.

Hanno partecipato alla cerimonia gli studenti Istituto Comprensivo “Giovanni Lucio” con le classi terze della Scuola Media “Nazario Sauro” di Muggia, Civiform, Liceo Artistico “Enrico e Umberto Nordio”, Liceo “Carducci – Dante” e Istituto Tecnico Statale “Alessandro Volta” di Trieste. Nell’ambito del progetto “Le tracce del Ricordo” promosso dalla Lega Nazionale e organizzato in collaborazione con l’assessorato alle Politiche dell’educazione e della Famiglia del Comune di Trieste Istituto Comprensivo Via Acquaroni di Tor Bella Monaca, Roma e l’Istituto Comprensivo “Niccolò Pisano” di Pisa.

Dopo l’Alzabandiera, a cura del Reggimento Piemonte Cavalleria 2° e dell’Associazione Nazionale Alpini – Sezione di Trieste ” M.O.V.M. Guido Corsi” il Capitano di Vascello, Diego Guerin, Vicepresidente del Comitato per i Martiri delle Foibe e della Lega Nazionale, Presidente della Federazione Grigioverde ha letto la motivazione della Medaglia d’Oro al Valor Militare concessa alla città di Trieste. Successivamente, sono state deposte le corone al Monumento ai Martiri delle Foibe da parte delle Istituzioni: dalla Presidenza del Consiglio dei Ministri con il Ministro della Giustizia, Carlo Nordio e il Prefetto, Carlo Signoriello, dalla Regione Autonoma Friuli Venezia Giulia con il Presidente della Regione FVG, Massimiliano Fedriga e il Sindaco di Trieste, Roberto Dipiazza e dal Presidente del Comitato per i Martiri delle Foibe e della Lega Nazionale, Paolo Sardos Albertini, nonché da parte dei rappresentanti delle Associazioni combattentistiche e d’Arma e delle Associazioni degli Esuli Istriani Fiumani e Dalmati.

Dopo la celebrazione della Santa Messa da parte di monsignor Enrico Trevisi, vescovo di Trieste, Don Ettore Malnati ha letto la “Preghiera per gli infoibati”, scritta dall’allora arcivescovo di Trieste e Capodistria mons. Antonio Santin. Sono seguiti gli interventi del Presidente del Comitato per i Martiri delle Foibe e della Lega Nazionale Paolo Sardos Albertini, del Sindaco Roberto Dipiazza e del Presidente della Regione Autonoma Friuli Venezia Giulia, Massimiliano Fedriga e del Ministro della Giustizia, Carlo Nordio.

«Il Giorno del Ricordo rappresenta un’importante occasione per riflettere sulla tragedia degli italiani vittime delle foibe e sull’esodo forzato degli istriani, fiumani e dalmati dalle loro terre nel secondo dopoguerra, da parte del carnefice Tito –  ha detto il sindaco, Roberto Dipiazza – La scorsa notte dei vili nostalgici ideologici figli della migliore feccia titina, hanno violentato questo Monumento Nazionale e ciò che rappresenta. Un gesto che gli si è ritorto contro da parte della pubblica opinione. Un atto criminale che come ha sottolineato la Presidente Giorgia Meloni, rappresenta un oltraggio alla Nazione che non può restare impunito. Come ha rimarcato il Presidente Sergio Mattarella, riferendosi al vile atto compiuto la scorsa notte in questo luogo sacro alla Patria, “la storia non torna indietro”. Ricordare le foibe e l’esodo non significa riaprire vecchie ferite o alimentare sentimenti di odio, ma piuttosto coltivare una memoria storica riconosciuta e consapevole. Solo attraverso la conoscenza e il riconoscimento di tutte le sofferenze vissute -ha poi concluso – possiamo costruire una società più giusta e rispettosa delle diverse identità. Il Giorno del Ricordo, dunque, non è solo un momento di commemorazione, ma anche un’opportunità per riflettere sul valore della convivenza pacifica e sul rispetto reciproco tra i popoli.

Il Ministro della Giustizia Carlo Nordio ha portato i saluti a nome del Governo italiano. «In questo luogo sacro siamo riuniti in una riverente commozione dove sono stati assassinati tanti nostri fratelli, colpevoli soltanto di essere italiani. Sono state vittime di un’ideologia infame e crudele che la storia ha condannato a perenne vergogna, al pari delle altre dittature che hanno scatenato la Seconda guerra mondiale – ha esordito Carlo Nordio -. La svastica e la falce martello, i lager e i gulag, il braccio teso e il pugno chiuso ci rammentano che gli opposti estremismi costituiscono il medesimo volto della stupidita e della brutalità. Dopo tanti anni noi possiamo tendere al perdono ma non all’oblio – ha continuato Carlo Nordio -. La nostra coscienza cristiana ci invita a eliminare il rancore ma la nostra coscienza civile ci impone di mantenere il ricordo. Il monito che sale da queste tombe è di dedicare le nostre energie a vigilare contro ogni sussulto di odio e di divisione. Oggi viviamo in pace e in amicizia con i popoli che un tempo furono nostri nemici. I nostri vicini sloveni sono oggi uniti a noi nella pace e nella libertà di un’Europa affrancata dalle rivalità secolari – ha concluso il guardasigilli – per questo la cerimonia di oggi è anche un contributo al consolidamento di un amicizia che anche nel ricordo di un passato doloroso ci vincola nell’indirizzo della buona volontà e della sacralità della preghiera».

Prima della cerimonia a Basovizza, presso la Foiba 149 di Monrupino si è svolta la deposizione di due corone congiunte, una da parte di Regione FVG, Prefettura e Comune di Trieste e l’altra dei rappresentanti della Lega Nazionale e delle Associazioni degli Esuli Istriani Fiumani Dalmati.

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