Le Forze dell’ordine supporteranno il personale sanitario con interventi congiunti sul luogo dell’emergenza per garantire la sicurezza. È quanto prevede il protocollo sottoscritto in Prefettura a Milano finalizzato a migliorare la sicurezza pubblica in situazioni di emergenza legate a soggetti con comportamenti antisociali, aggressivi e violenti. L’accordo coinvolge Regione Lombardia, Prefettura, Questura di Milano, Comando provinciale dell’Arma dei Carabinieri, AREU (Agenzia Regionale Emergenza Urgenza) e ATS Milano Città Metropolitana.
Il protocollo risponde all’esigenza di garantire la tempestività e l’efficacia degli interventi delle Forze dell’Ordine in supporto al personale sanitario. Il documento stabilisce procedure precise per la gestione di eventi in cui siano coinvolti soggetti pericolosi, migliorando la collaborazione tra sistema 118 e Forze dell’ordine per tutelare l’incolumità di soccorritori, cittadini e degli stessi individui in stato di alterazione.
Tra i punti salienti dell’accordo l’attivazione immediata delle Forze dell’ordine in caso di segnalazione di comportamenti pericolosi attraverso un codice dedicato (“codice I”), interventi congiunti sul luogo dell’emergenza per garantire ordine pubblico e sicurezza della scena, eventuale accompagnamento dei mezzi di soccorso verso le strutture ospedaliere, per prevenire rischi aggiuntivi durante il trasporto.
La Prefettura coordinerà un tavolo di monitoraggio per verificare l’efficacia del protocollo e promuoverne eventuali aggiornamenti. ATS Città Metropolitana organizzerà sessioni di formazione interforze per preparare il personale coinvolto a gestire queste situazioni delicate.
“Questo protocollo – ha detto l’assessore regionale al Welfare, Guido Bertolaso – rappresenta un esempio concreto di come la collaborazione tra istituzioni possa rispondere con prontezza ed efficacia alle necessità di sicurezza. Lavorare insieme per proteggere il personale sanitario e la cittadinanza è una priorità assoluta. Regione Lombardia continuerà a sostenere iniziative che migliorino l’intervento sanitario e la tutela di chi opera in prima linea”.