Paolo Borsellino (Palermo 19 Gennaio 1942 – 19 Luglio 1992) è ricordato per il coraggio e la determinazione nella lotta alla Mafia. Il 19 luglio 1992, poche settimane dopo l’assassinio di Giovanni Falcone, Borsellino fu ucciso in un attentato dinamitardo in via D’Amelio, a Palermo con lui muoiono gli anche gli agenti della scorta Agostino Catalano, Emanuela Loi, Vincenzo Li Muli, Walter Eddie Cosina e Claudio Traina.
Riflettere sulla mafia e su Paolo Borsellino, oggi, significa addentrarsi in un tema complesso e doloroso che ha segnato profondamente la storia italiana.
Il Magistrato incarna speranza e tenacia nella lotta contro questo male, con il suo instancabile impegno e il suo sacrificio, dimostra che è possibile contrastare la mafia e affermare i valori della legalità e della giustizia.
Sono trascorsi 32 anni dalla sua morte, una sorte condivisa con l’ amico e collega Giovanni Falcone, morto 57 giorni prima nella strage di Capaci avvenuta il 23 maggio 1992, insieme alla moglie Francesca Morvillo e alla sua scorta.
La tragica scomparsa di Borsellino e Falcone in quegli anni sembrava aver dato una scossa al Paese, spingendolo a intraprendere un cammino difficile e tortuoso verso la scoperta della verità. Ogni anno in Italia, per ricordare le vittime di tutte le mafie, è stata istituita la Giornata della Legalità, che si celebra il 23 maggio, diventando una giornata dedicata alla memoria e all’impegno.
Ma qual è l’eredità che ci ha lasciato Borsellino? Il suo esempio ci insegna che la lotta alla mafia non è solo un dovere di ogni cittadino che mai deve cedere alla paura o al silenzio rassegnato
La morte di Paolo Borsellino, che oggi, venerdì 19 luglio, ricordiamo, dovrebbe essere un monito per ciascuno di noi. Non dobbiamo solo ripercorrere il dolore e il pianto provocati dalla mafia, ma trasformare la vita di coloro che sono scomparsi in un testamento e una memoria per le future generazioni.
Le intuizioni di Paolo Borsellino sulla mafia e sul ruolo dello Stato sono estremamente rilevanti ancora oggi. La sua profonda analisi del fenomeno mafioso, che supera la semplice criminalità organizzata per abbracciare la sua dimensione culturale e sociale, rappresenta un riferimento essenziale per le strategie di contrasto. Commemorare la morte di Borsellino non deve trasformarsi in un rituale formale, ma deve tradursi in un impegno concreto per creare una società migliore
Onorare la memoria del Magistrato siciliano e di tutti coloro che hanno combattuto e che combattono la Mafia sacrificando la propria vita significa costruire un futuro in cui la criminalità organizzata non trovi più terreno fertile e in cui i valori della legalità e della giustizia prevalgano in ogni angolo del nostro Paese.