"I Promessi Sposi sono un grandioso romanzo storico, noir, pieno di suspance e colpi di scena, con anche dei momenti horror".
Fotografie a cura di Giancarlo Airoldi
«Lo scopo di chi scrive romanzi come questi è tenere sveglio il lettore per tre notti: la prima per la voglia di finire di leggere il libro; la seconda per chiedersi se davvero succedono cose del genere; la terza per pensare a come si può rimediare».
Non solo una forma di intrattenimento, dunque, ma anche una vera e propria funzione sociale. Carlo Lucarelli, scrittore di romanzi gialli e noir, presentatore e autore televisivo, vero e proprio storyteller dei grandi misteri della storia italiana, ha inquadrato in questo modo la propria attività durante la serata di premiazione dell'edizione 2019 del premio Manzoni alla Carriera.
Il riconoscimento, giunto alla dodicesima edizione, che nelle passate edizione ha premiato tra gli altri Luis Sepulveda, Dacia Maraini, Fabrizio De André e Massimo Valerio Manfredi, ha infatti visto ieri sera in Camera di Commercio la serata finale, per l'organizzazione dell’Associazione 50&Più Lecco, in collaborazione con Assocultura Confcommercio Lecco, il Centro Nazionale di Studi Manzoniani e il Comune di Lecco.
Sul palco insieme a Carlo Lucarelli, per ripercorrere le tappe della sua carriera, Stefano Motta e Mattia Conti.
«Esistono i gialli – ha spiegato il vincitore del Premio Manzoni - scritti esclusivamente per passare due ore e trovare l'assassino. Poi esistono altri romanzi che usano gli strumenti e le tecniche del giallo per raccontare un messaggio o un'atmosfera. Il giallo è uno dei generi più codificati di tutti, ma noi dobbiamo sempre cercare di reinventare un certo modo di raccontare le cose. Perché questo modo di raccontare è più importante della storia stessa».
Per Lucarelli tutto ciò che ascolta e incontra diventa fonte di ispirazione: «Molti dei miei personaggi sono tratti dalle persone che ho conosciuto, quasi è come se rubassi loro le carte d'identità. All'interno delle mie trame ho imparato che devo lasciarmi andare, senza schemi preordinati, a troverà l'assassino ci penserà il mio ispettore».
E non c'è miglior ispirazione che la vita realtà: «La realtà supera sempre la fantasia. In fondo il giallo altro non è che far arrivare una persona che fa delle domande in un posto in cui è successo che non doveva accadere. C'è un buco aperto sulla metà oscura e arriva qualcuno che facendo domande lo allarga questo buco. Molte volte il giallo è un bellissimo bisturi, una chiave, per aprire la porta della storia. E nel nostro Paese la nostra storia ha un sacco di risvolti gialli, di segreti da svelare»
Lucarelli ha spiegato anche il suo rapporto con Manzoni: «I Promessi Sposi sono un grandioso romanzo storico, noir, pieno di suspance e colpi di scena, con anche dei momenti horror. Per un sacco di tempo la scuola ha provato a rovinarli, facendoli leggere poco per volta, sviscerandoli in ogni modo. Io l'ho riscoperto in seguito, come noir storico. Inoltre mia madre ha sposato in seconde nozze un Manzoni, quindi alla lontanissima io potrei considerarmi un parente acquisito».